Olesya Rostova non è Denise Pipitone. Si chiude così il caso che ha tenuto milioni di italiani, e non solo, con il fiato sospeso. La notizia arriva da Giacomo Frazzita, avvocato di Piera Maggio, mamma della piccola scomparsa 17 anni fa da Mazara del Vallo.
L’avvocato Frazzitta, in un’intervista a Fanpage.it, si dichiara amareggiato per come la vicenda della ragazza russa, di nome Olesya, sia stata gestita. Dalla Russia il caso è diventato mediatico, senza tener conto dei sentimenti della sua assistita Piera Maggio, che da 17 anni spera di ritrovare sua figlia.
Il dolore di una madre amplificato dall’attesa prima e dalla delusione poi. Il programma russo, Let Them Talk, con l’intenzione di cavalcare un caso fortemente seguito il Italia, ha tentato di nascondere il risultato del test il più a lungo possibile.
Frazzitta chiarisce di avere ceduto alla richiesta della produzione, di partecipare alla registrazione della puntata, per poter mettere velocemente un punto alla vicenda e sapere subito la verità.
Avviare una rogatoria internazionale, che avrebbe obbligato la produzione di Let Them Talk a condividere in privato l’esito dell’esame del DNA cui si è sottoposta Olesya, sarebbe costato troppo in tempi di attesa. Per il risultato si sarebbe dovuto attendere almeno quattro mesi, spiega Frazzitta. In collegamento con lo show russo l’avvocato non è riuscito a contenere la rabbia per il modo in cui è stato gestito il caso.
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