Torna a parlare Federico Ciontoli e lo fa in un’intervista esclusiva per Repubblica. Il giovane, condannato assieme alla sorella e alla madre, ha raccontato cosa è accaduto quella sera in cui Marco Vannini è morto. Ha spiegato di essersi fidato del padre e di aver compreso oggi di aver sbagliato.
La sua vita da quella notte è completamente cambiata: “Penso a Marco tutti i giorni. Non c’è più niente di bello, a parte Viola che mi è rimasta vicino. Mi sono fidato di mio padre e ho sbagliato, ma in quella situazione non potevo fare diversamente. Ci penso tutti i giorni e tante volte ho pensato seriamente di farla finita. Se vado avanti è solo perché spero che prima o poi qualcuno si decida ad ascoltarmi”.
Federico oggi ha lasciato gli studi e racconta di aver provato a cercare invano lavoro: “Prima di quella sera studiavo ingegneria, avevo conseguito la laurea triennale. Ho lasciato quegli studi e mi sono iscritto a Filosofia. Ho smesso di cercare lavoro, ho inviato centinaia di curriculum, anche spiegando la mia situazione. Ma non è servito. Ora faccio volontariato in un posto che mi permette di avere cinque euro al giorno per mangiare e un luogo dove dormire”.
Il piccolo di casa Ciontoli è poi tornato a parlare di quella maledetta notte: “Pensavo avesse un attacco di panico. Mi sono fidato di mio padre, era una persona più grande e più esperta di me. Ora so di aver sbagliato, ma in quella situazione non avrei potuto fare altro. Provo rabbia nei suoi confronti, è naturale. Gli rimprovero tante cose, tutte gravi. Se non le avesse commesse, non sarei qui. Però è mio padre. Sa benissimo di aver tolto il fidanzato alla figlia e di aver coinvolto la sua famiglia in questa tragedia. Sono sicuro che non era questo ciò che voleva e lo sta pagando”.
Il giovane ha poi raccontato che inizialmente Marco non si lamentava: “Marco era nella vasca, c’era mio padre. A terra, il marsupio con le due pistole. Non si vedeva sangue. All’inizio, Marco non si lamentava, chiedeva solo un bicchiere d’acqua. Domandai a mio padre cosa fosse successo. Niente, è stato uno scherzo, disse. Presi le pistole e le portai via. Ma non per nasconderle, come è stato sostenuto. Oggi sappiamo che poteva salvarsi. E so che si poteva fare di più, perché so che era partito un colpo di pistola, so che mio padre di aveva detto una bugia e combinato quello che ha combinato. Ma questo discorso vale adesso. In quel momento, mi sono fidato di mio padre”.
Stash, il cantante dei The Kolors, ha parlato di un suo recente dramma. L'artista si…
Tragedia lo scorso pomeriggio nell’Area di Sviluppo Industriale di Aversa Nord, nel territorio di Carinaro.…
Sono ben 80 kg di cibo sequestrati in seguito all'ispezione dei carabinieri in un centro…
E' morto al Santobono di Napoli Santo Virgi, un bambino di 11 anni, soffocato per…
Dopo 3 giorni di agonia è morta oggi, mercoledì 8 maggio, Rita Granata. La 27enne…
Sui profili social del neomelodico siciliano, in carcere dallo scorso ottobre, è apparso un messaggio…