Di base potrebbero esserci stati problemi legati alla non accettazione del divorzio. Poi quelli economici, con la presunta difficoltà del pagamento degli alimenti. Infine, una situazione mentale particolare accentuata – probabilmente – dalla nuova attività lavorativa che gli avrebbe fatto perdere la testa.
Sono diverse le ipotesi al vaglio degli investigatori. Gli inquirenti parlando con i familiari e i conoscenti di Alessandro Pontin stanno cercando di capire il perché di questo gesto orribile e di grande violenza. L’uomo 49 anni ha ucciso i suoi figli e poi si è tolto la vita.
Francesca e Pietro avevano soltanto 13 e 15 anni. Sono stati assassinati dopo aver trascorso qualche ora a cena col papà. Quest’ultimo si è poi tolto la vita con lo stesso coltello con il quale ha ucciso i propri ragazzi. I due adolescenti vivono, infatti, con la madre.
Forse proprio il divorzio e il pagamento degli alimenti sono diventati due macigni per Pontin. Ma c’è un’altra pista ed è quella lavorativa. Il 49enne faceva il falegname ma da qualche tempo gestiva una pagina sui social network legata ad attività di salute e benessere.
Attività non convenzionali ma particolari, quasi spirituali e non appartenenti ad una concezione concreta della realtà e della scienza medica. Gli ultimi post pubblicati su Facebook hanno aperto quest’altro Vaso di Pandora.
Era il suo giorno per poter stare con i suoi figli. Alessandro Pontin ha divorziato dalla moglie e da allora divide il suo tempo con lei per trascorrerlo con Pietro e Francesca, due ragazzi rispettivamente di 13 e 15 anni.
Ma la cena a casa del papà si è trasformata in un incubo mortale per i due giovani. Secondo quanto riportato da Il Mattino di Padova, Pietro e Francesca avevano compreso che qualcosa non andava per il verso giusto.
Forse i due adolescenti hanno visto il padre impugnare il coltello. Ma non hanno avuto il tempo di difendersi, probabilmente perché il fatto che il loro papà gli avesse potuto fare del male, era inimmaginabile. Così Pontin ha avuto la possibilità di agire.
Hanno cenato insieme, poi – proprio come aveva organizzato – ha ucciso entrambi prima di togliersi la vita. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire quello che è accaduto ieri nell’abitazione a due piani di via Sant’Ambrogio a Trebaseleghe, in provincia di Padova.
Alessandro Pontin ha ucciso i suoi due figli, Francesca e Pietro rispettivamente di 15 e 13 anni. Poi con la stessa arma, un coltello, si è tolto la vita. A trovare i cadaveri, come riportato da Padova Oggi, è stato suo fratello ovvero lo zio dei ragazzi.
Un uomo di 49 anni ha ucciso questo pomeriggio a coltellate i due figli, una ragazza di 15 anni e un ragazzo di 13, poi si e’ tolto la vita con la stessa arma. Il fatto e’ avvenuto a Trebaseleghe, in provincia di Padova, in via Sant”Ambrogio.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri. Al momento non vi sono ancora ipotesi sull’origine della tragedia. L’uomo di chiamava Alessandro Ponti, 49 anni, i figli Francesca, 15 anni, e Pietro, 13. L’allarme e’ scattato verso le 14. L’uomo e i figli si trovavano nella loro casa, una villetta d due piani.
Ha usato un coltello per togliere la vita ai propri figli e poi per suicidarsi. La tragedia è accaduta in Veneto, per la precisione a Trebaseleghe, località in provincia di Padova. Protagonista della strage un papà 49enne.
Ancora da chiarire la dinamica dei fatti. Sul posto, oltre ai soccorsi, ci sono i carabinieri e le unità speciali della scientifica. I militari stanno effettuando i normali accertamenti del caso.
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