La firma del Dpcm è arrivata nella serata di martedì dopo la mezzanotte, il provvedimento, dunque, aspetta di essere solo pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Com’era stato ampiamente anticipato ci sarà la divisione dell’Italia in tre aree: rossa, arancione e verde. Distinzione che sarà decisa in base a dei parametri epidemiologici, in base all’indice Rt ed altri 21 parametri, tra cui il numero dei posti letto negli ospedali.
La Campania dovrebbe essere nella fascia arancione. Mentre si attende l’ordinanza del Ministero della Salute che classificherà le varie regioni, sono ufficiali le disposizioni che si dovranno seguire a partire da giovedì 5 novembre fino al 3 dicembre. Ci sono misure di carattere nazionale, che saranno seguite anche dalle zone “verdi” e provvedimenti più restrittivi per le fasce rosse e arancioni. Coprifuoco in tutta Italia dalle 22, mostre e musei chiusi, capienza sui mezzi pubblici al 50%, didattica a distanza al 100% alle superiori, sospesi i concorsi, chiusi i centri commerciali nei fine settimana e nei festivi, “salvi” estetisti e parrucchieri.
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A quelle “arancioni”, si aggiungono ulteriori restrizioni, tra cui il ritorno delle certificazioni per gli spostamenti in entrata e in uscita dai territori, il divieto di spostarsi tra comuni, salvo che per comprovate esigenze, chiusi bar e ristoranti, consentiti asporto – con divieto di consumazione nelle vicinanze dei locali – e delivery fino alle 22.
E’ questa la fascia in cui rientrerebbe la Campania, dove rispetto alle normative attuali, chiuderanno bar e ristoranti, che fino a questo momento potevano essere aperti fino alle 18. Servirà l’autocertificazione per gli spostamenti anche tra province, come già previsto da ordinanza regionale. Le scuole di ogni grado dovrebbero restare chiuse sicuramente fino al 14 novembre, come disposto dal presidente De Luca. La regione campana corre il rischio, però, di diventare zona rossa a seconda dei dati epidemiologici, che dovrebbero essere analizzati settimanalmente.
Nelle “zone rosse“, dove il livello di rischio è considerato alto, le nuove misure sono simili al lockdown di primavera: vietati gli spostamenti nei territori salvo che per comprovate necessità (lavoro, urgenza, salute), chiusi i negozi, ad eccezione di alimentari, tabaccai, edicole, farmacie; bar, pasticcerie, gelaterie e ristoranti chiusi, salvo che per le consegne a domicilio entro le 22; sospese le attività sportive, anche nei centri all’aperto, si potrà fare attività motoria nei pressi della propria abitazione; la didattica a distanza viene applicata dal secondo anno di scuola secondaria di primo grado. Restano aperte le attività di parrucchieri, barbieri ed estetisti. Le nuove norme, discusse con i delegati delle Regioni, saranno in vigore dal 5 novembre fino al 3 dicembre. Attesa ora la classificazione delle Regioni in base al rischio.
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