Lucia Caiazza non aveva mai raccontato a nessuno delle violenze che subiva ma le figlie di 28 e 23 anni avevano capito che la loro madre non stava bene. Cosi’ quando il 14 maggio e’ morta nell’ospedale San Giovanni di Dio a Frattamaggiore (Napoli) hanno chiesto che fosse fatta luce su una vicenda dai contorni assolutamente non chiari.
Il compagno, Vincenzo Garzia, 47 anni, aveva dichiarato che la donna era morta per un incidente stradale che aveva avuto l’11 aprile, a bordo di un’auto con la sorella. L’incidente c’era stato, ma le due donne non si erano fatte nulla.
Cinque giorni prima della morte, invece, Lucia si era recata dal medico di base perche’ aveva forti dolori addominali, ma non aveva riferito di essere stata picchiata. E cosi’ il dottore le aveva prescritto una ecografia che la donna non ha mai effettuato.
Il 12 maggio la situazione peggiora e Lucia arriva al pronto soccorso senza forze. Perdera’ conoscenza poco dopo per morire tra atroci sofferenze e per una emorragia interna dovuta, come si legge nell’autopsia, dallo spappolamento della milza.
Il primo sospettato e’ il compagno, che viene messo sotto intercettazione telefonica e ambientale fino a quando non si e’ tradito da solo anche su una chat via social. Oggi l’arresto dopo l’indagine della Procura di Napoli Nord, per il reato di omicidio preterintenzionale e lesioni.
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