Un ritardo che gioca a svantaggio del partito. Sono ore concitate e tra Roma e Napoli si infittiscono i rapporti per definire e pubblicare le liste coi nomi che dovrebbero correre sotto la lista PD col nome DE LUCA.
Lo scompiglio sarebbe, in particolar modo, nelle provincie di Napoli, Caserta e Avellino, dove, in quest’ultimo collegio, ci sarebbe problema di genere mentre nelle altre due provincie il problema sarebbe relativo al sovrannumero di nomi.
Si rafforzano infatti le liste civiche a sostegno del governatore, sulle quali, proprio De Luca, starebbe puntando molto per un progetto tutto suo. Rincuorati sembrerebbero i consiglieri uscenti che sarebbero blindati e avrebbero la candidatura in tasca mentre ci sarebbe sconforto per altri che vorrebbero correre sotto il partito del Nazareno. Nicola Oddati, trait d’union tra Roma e Napoli, starebbe subendo molte pressioni in queste ore, chiuso dentro e concentrato a svolgere un lavoro chirurgico per studiare numeri e fascicoli. Leo Annunziata, in filo diretto con De Luca Junior, sarebbero i coordinatori dei lavori col territorio.
A Caserta Stefano Graziano non molla la presa, tiene ferma la sua posizione e corre nella sua campagna elettorale organizzata di tutto punto; lo stesso sta facendo Gennaro Oliviero, entrambi dunque autocandidati senza se e senza ma. Cosa che avrebbe portato a un forte malcontento della locale sezione e una migrazione verso altri lidi.
A Napoli invece è bagarre totale dove i disappunti sono più di uno e richiedono maggiore attenzione ed è in questa bagarre che trova luce un volto giovane e femminile: Giordana Mobilio, determinata e particolarmente vicina al Governatore. Ad Avellino, infine, la corsa è a tre per due posti. Petracca, Petitto e Ciarcia e poche proposte rosa. A preoccupare De Luca sarebbe il candidato Ciarcia che dirige l’alto calore, azienda che fornisce acqua al territorio. Una struttura vetusta e malridotta che puntualmente lascia gli irpini a secco e che ora, pare, sia anche al centro di indagini giudiziarie. Temi scottanti per una campagna elettorale che i pentastellati stanno cavalcando e che, nel quadro complessivo, sarebbero un ennesimo boomerang per il PD Campano già in balia delle incertezze.
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