Rula Jebreal, dopo tante polemiche, finalmente è approdata al Festival di Sanremo. La giornalista palestinese è stata una delle protagoniste indiscusse della prima serata grazie a un monologo-denuncia contro la violenza sulle donne.
Un messaggio che arriva dal profondo, che nasce dalla voglia di riscattare tutte le vittime di quella violenza che troppo spesso avviene all’interno delle quattro mura domestiche. E Rula ha voluto farsi portavoce di chi la voce può capitare che non ce l’abbia. E il suo monologo non si esaurisce nella meravigliosa recita sul Teatro dell’Ariston, è qualcosa che vuole restare vivo.
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La giornalista palestinese è da sempre attiva nella lotta contro la violenza sulle donne, lo dimostra anche la decisione di voler donare la metà del suo cachet a una collega che è stata rapita e stuprata dall’Isis: “Metà del compenso per il festival di Sanremo a Nadia Murad, anche lei consigliere come me del presidente francese Macron“. Un gesto ceh significa tanto, che denota quanto Rula sia impegnata in prima linea a sostegno delle vittime di violenza, com’è lo è stata sua madre, morta suicida quando aveva 5 anni perché non riusciva a resistere al dolore degli abusi subiti.
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