Coronavirus, l’inferno degli italiani in Cina: “Aiutateci vogliamo tornare a casa”

Alcuni italiani sono riusciti a fare ritorno a casa grazie ad un volo di Stato che dalla Cina li ha riportati lunedì in Italia. Sono in 56 ma altri 600 avrebbero bisogno di lasciare il Paese asiatico colpito dal Coronavirus.

È Il Mattino ad aver raccontato la storia di alcuni di loro. In molti sono costretti a stare isolati in una camera d’albergo o barricati in casa. Tutto quello che vogliono è una ‘via di fuga’. Come Gabriele, ballerino romano 23enne in Cina con la fidanzata: “Il nostro teatro non fa più spettacoli, quindi noi non lavoriamo, né possiamo allenarci. Fuori metro e autobus non funzionano, ci sono palazzi in quarantena e anche i voli interni per la Cina sono bloccati, il cibo fresco scarseggia, nelle farmacie non ci sono più le mascherine oltretutto il nostro datore di lavoro è sparito e neanche ci sta pagando. Ma a rischio siamo tutti, non solo quelli di Wuhan, tutte le province cinesi hanno alti tassi di malati, abbiamo paura, aiutateci“.

Poi ci sono Paolo, Elisa, Zairo e Lucia. Tutti rimasti bloccati a Taiwan dopo una spedizione speologica: “Il nostro volo schedulato per metà febbraio prevedeva la partenza da Taipei per Pechino e infine Roma. Qualche giorno fa abbiamo ricevuto una mail da Air China che ci comunicava la cancellazione della tratta Pechino-Roma, con soggiorno a loro spese in albergo fino a che non ripartiranno i voli dalla Cina. Ma si parla di mesi. Ci hanno chiesto di ricontattarli. Lo abbiamo fatto per mail ma nessuna risposta. Abbiamo scritto al consolato italiano a Taipei e nessuna risposta. Abbiamo scritto alla Farnesina e ci hanno detto di riprogrammare un altro volo. Ma sono costosissimi e non garantiscono il rientro in Italia. In qualunque Paese europeo dovessimo riuscire ad atterrare, dovremmo affrontare i 14 giorni di quarantena“.

Infine Luigi, Maresciallo in pensione e preoccupato per la figlia Chiara, studentessa 23enne anch’essa in Cina: “Ancora non siamo riusciti a trovare una soluzione. Dopo quattro giorni finalmente siamo riusciti a trovarle un volo via Bangkok“.