Sono state sulle prime pagine di tutti i giornali e sulle aperture dei principali tg. Anche la stampa estera ha dedicato articoli e copertine alla ‘squadra rosa’ che è riuscita ad isolare il coronavirus. Dalla Cina sono anche arrivati i complimenti ufficiali all’Italia e ai suoi ricercatori.
Così, Maria Rosaria Capobianchi, Concetta Castilleti e Francesca Colavita, sono diventate le tre donne più famose del Paese. Le tre studiose hanno lavorato senza sosta presso l’ospedale Spallanzani di Roma durante l’emergenza causata dal coronavirus.
“Fino a ora erano disponibili i dati di sequenza del virus, che avevano pubblicato i cinesi, che però non hanno fatto uscire il virus. Sicuramente lo hanno isolato, ma non lo hanno distribuito – ha spiegato Maria Rosaria Capobianchi al Corriere del Mezzogiorno – avere a disposizione il virus significa partire da una buona base per mettere a punto sistemi diagnostici, terapeutici e vaccini contro il coronavirus. Finora si disponeva di dati incompleti, ossia sulla base di dati teorici, sul disegno del genoma del virus. Hanno funzionato bene, come hanno dimostrato i controlli disegnati sempre in silico. Ma ora possiamo avere il vero controllo, cioè il virus. Quando si scoprono virus nuoviil materiale di partenza iniziale cruciale è proprio il virus. Averlo a disposizione, e avere anche un sistema di crescita e coltivazione in vitro, ci da’ uno strumento per perfezionare l’attuale diagnosi, che è molecolare, e perfezionare i test sierologici che ancora non ci sono, cioé la ricerca degli anticorpi nel sangue. Poi avere a disposizione il virus ci permette di provare farmaci in vitro e di avere grandi quantità di virus che possono servire per la messa a punto di un vaccino, oppure di antigeni e preparazioni che poi servono alla diagnostica“.
La Capobianchi è orgogliosa delle sue origini isolane. Nata a Procida ha studiato a Napoli prima del trasferimento a Roma. Come raccontato in occasione di un’intervista a La Repubblica, Maria Rosaria ha dovuto faticare molto prima di conquistarsi il proprio spazio. Non è stata costretta ad abbandonare la propria terra ma sono state alcune necessità sentimentali a portarla via dalla Campania.
Ma l’isola è sempre nel suo cuore. Sono stati tanti i messaggi che da Procida, tra amici e parenti, sono arrivati sul cellulare della Capobianchi una miriade di messaggi. Infine, le sue dichiarazioni sullo stato della ricerca in Italia: “Abbiamo dei cervelli eccezionali che vengono “esportati” in tutto il mondo. Devono avere le possibilità di esprimere il proprio talento. Allo Spallanzani siamo fortunati: ha avuto finanziamenti e considerazione. E oggi i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Quando si investe c’è un ritorno. Questo è un esempio da seguire per dare opportunità ai nostri giovani“.
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