I carabinieri hanno notificato una misura cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli nei confronti di 3 indagati, a vario titolo, di tentato omicidio e porto illegale di armi da fuoco, reati entrambi aggravati dal metodo mafioso.
Il fatto al centro dell’indagine e’ avvenuto a Brusciano nel rione popolare ex legge 219/1981 il 14 aprile scorso, un’ora dopo che l’inviato di Striscia la notizia Vittorio Brumotti era andato via dopo aver effettuato un servizio. Ci fu una sparatoria tra opposte fazioni criminali, che provoco’ il ferimento di un pregiudicato. Per i pm, un agguato nel corso del quale sono stati esplosi oltre 15 colpi di arma da fuoco in strada. Ad aprire il fuoco furono due appartenenti al clan Palermo, destinatari dell’odierna misura; poi intervenne un uomo del clan Rega, per difendere il bersaglio dell’agguato.
Tra i due gruppi di camorra ci sono contrasti nella gestione dei traffici illeciti e lo spaccio di droga. Dutante le indagini, sequestrata una delle armi adoperate nel conflitto a fuoco, attribuita, grazie ad accertamenti dattiloscopici, a uno degli arrestati. Documentato anche come tra affiliati al clan Rega ci si bacia sulle labbra per ‘certificare’ l’appartenenza alla cosca. La faida e’ in corso a Brusciano dal 2017 ad oggi. Arrestati anche i reggenti dei clan: Tommaso Rega, alias o’Chirichiell, e Francesco Palermo.
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