Tradizioni

Higuain e l’addio al Napoli: “Non mi sono mai pentito”. Poi lo sfogo: “Avevo paura di uscire di casa”

Una stagione complicata quella di Gonzalo Higuain. Prima il Milan, poi a gennaio il passaggio al Chelsea, appena tre reti segnate e tanta panchina anche con il suo “amico” Maurizio Sarri. Addirittura i “Blues” sono in semifinale di Europa League senza il suo apporto: il Pipita infatti non ha mai giocato nella competizione europea con la maglia della sua nuova squadra.

In una lunga e interessante intervista rilasciata a ESPN, Higuain parla anche della suo addio al Napoli: “Non sono pentito, né mai lo sono stato, di avere lasciato il Napoli. Sono passati diversi anni, ognuno pensi ciò che vuole, io sono convinto di avere scelto correttamente”.

“In questo momento della mia vita non mi tocca nulla e non sono interessato a quello che dice la gente” spiega l’attaccante argentino che poi rivela di non essere uscito di casa per paura degli attacchi dei tifosi: “La gente vede solo se segni un gol – ha aggiunto – del resto siamo pagati per questo, anche se mi sembra esagerato. Mi sono sempre pentito di essermi rifugiato in casa e di non essere uscito per strada solo per paura di quello che avrebbero potuto dirmi”.

“Mi sono pentito di questo. Ci sono persone che senza vergogna fanno e dicono cose cattive. Noi calciatori non abbiamo ucciso nessuno, pratichiamo solo uno sport e non possiamo uscire. E’ normale questo?”.

Poi lo sfogo: “Dicono sempre ‘con i soldi che guadagnano’…, ma gli amici non possono essere comprati. Ho festeggiato tanti compleanni e feste di Natale con persone diverse. Per 14 anni. Per vedere mia madre lei deve prendere un aereo e un volo di 15 ore. Certo, posso pagare il biglietto ma non ce la posso avere qui con me nell’immediato. La gente non lo vede questo, non comprende. Sembra un po’ esagerato, ma per fortuna io sono guarito da questo. Non mi tocca più. Sono in una fase della mia vita in cui niente fa più male. L’ho sofferto all’inizio, ma ora no. Se non si accede ai social network, si vive lo stesso bene. Ho giocato nei migliori campionati, nelle migliori squadre, tre coppe del mondo e la Coppa America. All’età di 5 anni non avrei mai immaginato il 10% di questo e io invece l’ho fatto, perché dovrei preoccuparmi di quello che dicono?”.

redazione

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