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“La vostra libertà puzza di infamità”, striscioni contro i pentiti del clan Lo Russo davanti a una scuola

Nuovo messaggio contro i “Capitoni” di Miano, periferia a nord di Napoli. Questa volta lo striscione è stato esposto nei pressi di un asilo nido di via Janfolla, ex quartier generale del clan Lo Russo, negli ultimi anni smantellato da arresti arrivati grazie alla collaborazione di giustizia di elementi apicali della cosca: dai fratelli Salvatore, Mario e Carlo a “Tonino” Lo Russo (figlio di Salvatore) fino al killer Mariano Torre).

“La vostra libertà puzza di infamità. Via da questa città” si legge sullo striscione, scritto con lo stesso “font” utilizzato dagli ultrà delle curve accompagnato da una svastica e dal marchio “ztl” Lo Russo, apparso mercoledì mattina all’esterno della scuola. Un messaggio chiaro agli ormai ex Capitoni che arriva, probabilmente, dalle famiglie (Perfetto-Cifrone) rimaste a Miano. La scritta è stata rimossa dalla polizia che ha avviato le indagini del caso.

Un messaggio che arriva a pochi giorni dal processo d’Appello sull’omicidio di Genny Cesarano, il 17enne ucciso durante una “stesa” in piazza San Vincenzo nel Rione Sanità. Si temono nuove rivelazioni del boss pentito Carlo Lo Russo e di un suo fedelissimo, Mariano Torre, anche lui passato dalla parte dello Stato. Altri componenti del gruppo di fuoco, che quella notte del 5 settembre 2015 si rese protagonista della scorribanda armata, potrebbero essere chiamati in causa.

Non è la prima volta che a Miano vengono esposte scritte contro gli ex boss. Dopo quelle relative alla “Ztl Lo Russo” per rimarcare la zona non più di competenza di un clan segnato da numerosi arresti e, soprattutto, dal pentimento dei fratelli boss (Mario, Carlo, Salvatore e il figlio di quest’ultimo Antonio), nei mesi scorsi sono stati registrati altri due grossi striscioni: “Wanted Lo Russo” e “Abbiamo un sogno nel cuore Lo Russo col tumore“.

Dei quattro fratelli fondatori del sodalizio criminale, solo Giuseppe, il più anziano, non si è pentito. E’ detenuto dalla fine degli anni ’90. Poi Salvatore, Mario e Carlo Lo Russo hanno tutti intrapreso la strada della collaborazione creando un vuoto di potere che negli scorsi mesi hanno provato a riempire due opposte fazioni: da una parte i Nappello, dall’altre gli Stabile-Ferrara. Adesso nella zona pare siano tornati i Perfetto-Cifrone, in seguito ad alcune scarcerazioni eccellenti.

LEGGI ANCHE – Storia dei Lo Russo, da “padroni” di Napoli a pentiti di camorra

redazione

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