Nella mattinata odierna, la Squadra Mobile di Napoli ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), a carico di Vincenzo Mele (42 anni, fratello dei boss Salvatore e Giuseppe rispettivamente di 44 e 46, tutti e tre già detenuti) e Lucia Sorrentino nata a Napoli e 23enne.
Entrambi sono ritenuti esponenti del clan camorristico dei Mele, operante nel quartiere di Pianura e responsabili di tentato omicidio, detenzione e porto illegale di armi da sparo, delitti aggravati dal metodo mafioso.
Le indagini, coordinate dalla DDA e corroborate dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, hanno consentito di ricostruire il contesto criminale in cui è maturato il tentato omicidio di Antonio Liberti, 49 anni, affiliato al clan Pesce-Marfella operante nello stesso territorio e avvenuto a Napoli il 9 gennaio del 2017.
Questo tentato agguato si colloca, come documentato dalle attività investigative, nell’ambito della faida tra i due sodalizi. L’omicidio fu deciso da Vincenzo Mele per vendicare l’assassinio di Raffaele Pisa, avvenuto a Napoli il 13 dicembre del 2016. La vittima oggi avrebbe 35 anni.
Lucia Sorrentino avrebbe svolto il ruolo di specchiettista, fornendo agli esecutori materiali notizie sulla localizzazione della vittima.
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