L’autopsia sul corpo del piccolo Julen Roselló, il bimbo spagnolo di due anni caduto in un pozzo a Totalán il 13 gennaio scorso e ritrovato cadavere a 71 metri di profondità dopo due settimane di lavoro incessante da parte dei ricercatori, è stata effettuata sabato 26 gennaio all’istituto di medicina legale di Malaga da cinque medici.
I risultati ufficiali verranno diffusi nelle prossime ore ma, secondo le prime ipotesi fatte dagli investigatori spagnoli, Julen potrebbe essere morto il giorno stesso della caduta. E’ quanto emergerebbe dall’autopsia che ha rilevato diversi traumi, che potrebbero essere stati la causa della morte immediata del bambino. Julen è precipitato con le braccia rivolte verso l’alto. “La posizione del corpo determina che si è trattato di una caduta libera, rapida, fino a 71 metri, dove lo abbiamo trovato”. Queste le parole di Alfonso Rodriguez Gomez de Celis, delegato del Governo dell’Andalusia.
Il tunnel in cui era caduto Julen è profondo circa 100 metri, con un diametro di 25 centimetri. Era stato scavato nelle settimane precedenti per cercare acqua e avrebbe dovuto essere chiuso con una copertura. In questa direzione proseguono le indagini che dovranno accertare eventuali responsabilità per la mancata messa in sicurezza dei lavori.
IL DRAMMA – Julen trovato senza vita, il bimbo spagnolo caduto in un pozzo non ce l’ha fatta
Disperati i genitori di Julen, che in passato hanno perso un altro figlio piccolo stroncato da un infarto. Josè Rosellò racconta quei terribili istanti: “Ho infilato il braccio fino alla spalla, poggiando la testa a terra, ho cercato di raggiungerlo, l’ho sentito piangere. Speravo fosse più vicino”.
“Mi sono precipitato subito, appena ho saputo che mio figlio era caduto nel pozzo – racconta in un audio diffuso da El Pais -. Ho tolto come ho potuto le pietre attorno alla buca, che prima erano state usate per coprirla. Ho cercato di prenderlo. Ho sentito mio figlio piangere”.
Julen era con i genitori a Totalàn per un picnic in compagnia di una cugina, il fidanzato e la figlia. Il piccolo è caduto nel pozzo, largo 25 centimetri, domenica 13 gennaio alle 14. “In quel momento stavo facendo la legna – racconta Rosellò -, mia moglie era al telefono per avvertire che non sarebbe andata al lavoro. Mi aveva chiesto di controllare Julen, lui si è allontanato, la cugina ha urlato ‘il bambino’. Tutti sono corsi verso di lui, ma era tardi”.
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