Tradizioni

Nino D’Angelo attacca Salvini: “Niente stupore, cantava cori contro i napoletani”

Continua la polemica relativa ai cori razzisti dello scorso 26 dicembre durante il match Inter-Napoli. Ha avuto forte eco la dichiarazione del ministro dell’interno Matteo Salvini, che ha espresso la sua opinione contro la chiusura degli stadi e il suo pensiero sui cori dei tifosi, anche se a sfondo razziale.

“Un conto sono i coltelli e i bastoni e le bombe carta; un conto sono le bandiere, le sciarpe, i megafoni, tamburi e striscioni. Lo stadio deve essere colorato e colorito”. Queste le parole del capo politico della Lega che hanno indignato il Calcio Napoli.

Sulla questione è intervenuto anche Nino D’Angelo. In un’intervista rilasciata a Repubblica Napoli, l’artista ha espresso la sua dura opinione sulle parole di Salvini: “Questo ministro che chiude i porti ai migranti e lascia aperte le curve ai razzisti si commenta da solo. D’altra parte, di cosa ci meravigliamo? È lo stesso che cantava ‘Vesuvio, lavali col fuoco’. Evidentemente è più facile mostrare severità contro 49 persone, fra le quali donne e bambini, che si trovano in mezzo al mare. Ma non mi stupisco, sono anni che Salvini delegittima il Sud. Basta fare un giro in internet, ci sono i filmati che lo riprendono mentre intonava quei cori”.

Il cantante e direttore artistico del teatro Trianon ha anche espresso solidarietà nei confronti di Koulibaly, che proprio durante la partita del 26 dicembre è stato vittima di cori razzisti. “So come ci si sente, io stesso sono stato vittima del razzismo. Negli anni ’80, in tante parti del Nord, trattavano noi meridionali come oggi vengono etichettati i migranti. Ed è assurdo che negli stadi si debbano ascoltare anche certi cori contro una città, contro un popolo. Le parole sono importanti, vanno usate con cautela”.

D’Angelo ha inoltre ribadito il sostegno alla linea dura dell’allenatore degli azzurri, Carlo Ancelotti, che aveva annunciato:  “Se si ripetono cori di questo genere ci fermeremo in campo. Gli avversari ci facciano pure gol, non c’è problema”.

“Qui ormai non si gioca più a pallone, ma con il fuoco.” ha commentato il cantante. “Il razzismo è una cosa seria. Stiamo parlando della vita delle persone. La vita umana vale più di tre punti in classifica”.

Elisabetta Fasanaro

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