Intervista a Gaetano Guido, l'”Architetto della ristorazione”

Sceglie il cibo adatto, prepara i menù, attrezza la cucina, si mette ai fornelli e abbina le bevande giuste. Insomma, Gaetano Guido è la persona perfetta, non solo da invitare a cena (se cucina lui!) ma anche per gestire un locale. Il business principale, però, non può essere soltanto la semplice ristorazione ma l’intera esperienza sensoriale che ognuno di noi dovrebbe provare quando entra in un ristorante, pub, osteria, locanda, trattoria, braceria e bar (di tutti i tipi). Insomma, più che un business una vera e propria mission.

La sua esperienza pluridecennale nel campo della grande ristorazione, nella quale Gaetano ha iniziato questa avventura, gli ha permesso di evolversi e sviluppare un proprio metodo da applicare a qualsiasi contesto relativo a questo settore commerciale. “Le parole d’ordine sono professionalità, passione, capacità ed esperienza. Io cerco di fare il possibile anche perché oggi non è facile riuscire ad aprire e gestire un’attività“.

La base sulla quale ha dovuto lavorare Gaetano era già buona e solida: “La mia è una famiglia di ristoratori e albergatori. Mi è bastato soltanto prendere il meglio dai miei parenti che da sempre lavorano in questo settore“. Inoltre, le origini napoletane sono un trampolino di lancio naturale nel mondo della ristorazione: “La tradizione culinaria partenopea è straordinaria. Anche se a me non piace etichettare la cucina. È come se mettessimo delle barriere ad un’infinità di possibili combinazioni“.

Infatti, per Gaetano, “esistono i cibi, gli strumenti e i cuochi. Poi sta tutto nella creatività di ognuno di noi e nella propria voglia di sperimentare sempre cose nuove o offrire delle varianti innovative di piatti che sono ormai un must della cucina. Alla fine è semplice, basta fare ciò che piace, quello che ti piace mangiare“. Infatti, sono diverse le originalità che Gaetano ha portato sul mercato.

Accompagnare il cibo con dei cocktail, che siano un primo o un secondo. Cercare per ogni pietanza la bevanda adatta che sia un vino o una birra particolari. L’importante è offrire un’esperienza non solo unica ma anche diversa. Ovviamente bisogna garantire la qualità del cibo, nella materia prima, nel gusto e nel modo in cui lo si cucina e presenta a tavola. Personalmente nell’ultimo periodo, giusto per fare un esempio, ho compiuto una vera e propria rivisitazione dell’hamburger“.

Infine, alla domanda: “Qual è stata l’esperienza professionale all’estero che non dimenticherai mai?“. Anche su questo Gaetano non ha dubbi: “In Oriente. L’Asia ha una cultura per il cibo incredibile. Ti lascia letteralmente a bocca aperta. Questo riguarda tutti gli aspetti della cucina e della ristorazione“.

redazione

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