Mimì Belforte potrebbe pentirsi. E’ questa l’ultima notizia riguardante il potente boss al 41 bis nel carcere di Sassuolo. L’uomo in una lettera indirizzata alla moglie, Maria Buttone, attualmente agli arresti domiciliari, ha scritto la sua volontà.
A capo del clan Belforte, oggi Mimì potrebbe scegliere la via del pentimento. L’organizzazione criminale fu creata dai due fratelli, Domenico e Salvatore, quest’ultimo in carcere dal 1998 da poco collaboratore di giustizia. A loro si associò anche il pluripregiudicato Luigi Trombetta. I principali affari, traffico di stupefacenti, usura, edilizia ed estorsioni, sono nella zona interna del casertano.
“Sono pronto a pentirmi per salvare mio figlio“, sarebbero queste le parole utilizzate da Mimì Belforte, uno dei più grandi criminali della camorra campana. Dal carcere il boss ha scritto una lettera alla moglie, in cui le comunica la sua idea. La Buttone le ha risposto con un’altra lettera, invitandolo a non pentirsi.
La notizia del possibile pentimento di Mimì Belforte ha creato non poco scompiglio all’interno del clan. Se il boss dovesse diventare collaboratore di giustizia potrebbe creare problemi agli affari di famiglia. Ed è questo il motivo per cui madame Belforte ha provato a dissuadere il marito.
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