Tradizioni

Dichiarazioni-bufala di Ronaldo: “Al San Paolo mi tremavano le gambe, tornerei qui…”

In carriera ha vinto tutto (tranne un Mondiale), segnato oltre 500 reti e giocato in stadi gremiti che lo fischiavano dal primo all’ultimo minuto.

 

A Cristiano Ronaldo sarà sicuramente piaciuta l’atmosfera creatasi ieri sera allo stadio San Paolo di Napoli ma da qui a insinuare il tremolio delle sue gambe e la difficoltà a giocare in un ambiente così difficile ce ne vuole. Con tutto il rispetto per noi napoletani, CR7 è abituato a palcoscenici superiori, a stadi colmi in ogni ordine di posto e senza pista di atletica che attenua il tifo incessante proveniente dagli spalti.

Di cattivo gusto, e non poteva essere altrimenti, le presunte dichiarazioni diffuse da qualche sito e pagina Facebook con una superficialità allarmante. Parole di elogio di Cristiano Ronaldo nei confronti del San Paolo e dei tifosi del Napoli. Parole di cui, francamente, non ne avevamo bisogno perché il fenomeno portoghese ha già dimostrato con i fatti di aver apprezzato Napoli e la sua gente. Dalle foto con la bimba disabile a Palazzo Caracciolo alla tante fotografie che ha concesso ai figlioletti dei giocatori del Napoli.

Vi riproponiamo le parole di Ronaldo riportate da qualche pagina Facebook e sito a caccia di preziosi like e click:

“Non avevo mai giocato una partita ufficiale da professionista al San Paolo. Ho giocato nei migliori stadi del mondo, in Italia ho giocato al Meazza di Milano, allo Juventus Stadium, all’Olimpico di Roma, ma al San Paolo mai, e mai in vita mia ho provato quello che ho provato ieri sera. Sono arrivato a Napoli con la convinzione di interpretare il mio gioco,con le mie solite giocate. Pensavo a chi mi avrebbe dovuto marcare, a chi avrebbe dovuto parare i miei tiri, ma non avrei mai pensato che i 50.000 alle mie spalle mi marcassero e pressassero molto di più. Un tifo assordante, fischi che ti riuscivano a stordire interamente, le due curve che cantavano alternandosi, prima quella di destra, poi quella di sinistra. Mi tremavano le gambe ogni volta che ricevevo palla, avevo paura ogni volta che il Napoli attaccava, in campo eravamo 11 contro 11, ma quando il Napoli attaccava eravamo in netta inferiorità numerica, diventava un 11 contro 50.000. E non scherzo. Parliamoci chiaro, da giocatore non tornerei mai più al San Paolo, ma da tifoso, da spettatore, prenderei I’aereo ogni domenica per godermi l’atmosfera Napoletana”.

redazione

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