I lavori proseguiranno poi dopo la conclusione del campionato e riguarderanno, tra le altre cose, anche la sostituzione dei seggiolini installati per i mondiali del 1990. “E’ uno sforzo tutto pubblico – dichiara de Magistris – tutto questo non è in conflitto con la Società sportiva calcio Napoli, con la quale abbiamo un dialogo costante. Ma siamo intervenuti perché era sotto gli occhi di tutti che non si poteva più attendere. Lo stadio ha i suoi anni e serviva un intervento che non c’era mai stato dai mondiali di Italia 90, e allora furono fatti più danni che aggiustamenti”. “Con questi interventi – aggiunge il sindaco – riaffermiamo il principio che lo stadio San Paolo è del popolo, della città e non di qualcuno”.