È arrivata oggi la sentenza per il diciassettenne accusato dell’omicidio di Santo Romano, il giovane calciatore di 19 anni ucciso nella notte tra l’1 e il 2 novembre 2024 a San Sebastiano al Vesuvio per un futile litigio legato a una scarpa sporcata. Il giudice del Tribunale dei Minorenni, Umberto Ranieri, ha inflitto al ragazzo una condanna a 18 anni e 8 mesi di reclusione.
La pena è stata determinata tenendo conto dello sconto di un terzo previsto per la scelta del rito abbreviato, richiesto dal legale dell’imputato, Luca Raviele. Il pubblico ministero Ettore La Ragione aveva sollecitato una condanna a 17 anni.
Nonostante la condanna sia superiore alla richiesta del PM, risulta comunque inferiore al massimo di 20 anni a cui il giovane imputato poteva andare incontro. Il tribunale ha precedentemente rigettato la richiesta della difesa di subordinare il rito abbreviato a una perizia psichiatrica sull’imputato, ritenuto capace di affrontare il giudizio già in fase di indagini per la “scaltrezza” dimostrata dopo il delitto. La decisione è giunta dopo la camera di consiglio del giudice, con la comunicazione alle parti avvenuta intorno alle ore 15.
Centinaia di persone attendevano con ansia il verdetto all’esterno della sede del Tribunale dei Colli Aminei. La notizia della condanna ha scatenato una dura reazione tra i presenti, con numerose urla e la frase “Fate schifo” ripetuta più volte in direzione del palazzo di giustizia.
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