Le parole di difesa di Tony Colombo: “Ma quale clan, io sono solo un imprenditore e i miei affari sono legali”

Avrebbe provato a difendersi in questo modo Tony Colombo, arrestato insieme alla moglie Tina Rispoli nella giornata del 17 ottobre. La coppia è stata fermata dopo un’inchiesta condotta dai carabinieri e dai Ros contro la camorra, e nel dettaglio contro il clan Di Lauro di Secondigliano. E’ finito in manette infatti anche Vincenzo Di Lauro.

Secondo quanto riporta il Mattino, Tony Colombo si è definito un imprenditore lontano dalla camorra, che ha sempre agito alla luce del sole. Il cantante ha dichiarato che non ci sarebbe nessun rapporto occulto con il boss, ma solo attività legali. Non mancano però le testimonianze e le intercettazioni che provano il rapporto tra i due.

Contro Tina e Tony ci sono però anche le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia. “Colombo chiese 80mila euro a Gaetano Marino, si fece prestare dei soldi per fare un disco nel 2010. Non c’era festa, battesimo, comunione o matrimonio in cui Tony Colombo non fosse presente a cantare”, ha rivelato, come riportano le ordinanze, il pentito Gianluca Giugliano. Le accuse arrivano anche da Gennaro Carra, ex boss di rione Traiano, che ha rivelato: “Ho partecipato al matrimonio tra Tony Colombo e Tina Rispoli, un’occasione che non fu funzionale a consolidare alleanze criminali. Era una festa, all’esterno della quale era presente anche Salvatore Di Lauro (uno dei dieci figli di Paolo Di Lauro, ndr). Ho conosciuto Tony dal 2006, in occasione della comunione del figlio di Raffaele Ostinato. Era un bravo cantante, gli ho prestato 50miia euro per incidere un disco, uscito molto dopo, poi i soldi me li ha restituiti. Eravamo amici aveva il mio nome sulla scheda”.