Cronaca

Eruzione Campi Flegrei, l’allarme della Protezione Civile: “Distrutti 7 comuni, incompatibile con la vita”

“Quando i Campi Flegrei erutteranno 500mila persone dovranno lasciare le proprie case ma non sappiamo quando potranno rientrare”. Fanno davvero paura le parole del direttore generale dei lavori pubblici e protezione civile della Regione Campania Italo Giulivo. In caso di eruzione ben 7 comuni, saranno interessati dal flusso piroclastico e distrutti totalmente o in parte.

“Cioè da nube ardente che creerebbe condizioni tali da risultare incompatibili con la vita umana” spiega Giulivo che ha anche tenuto a precisare che “al momento non vi è evidenza di risalita magmatica, ma solo di sollevamento, condizione che in passato si è verificata già con le crisi degli anni ’50, ’70 e con quella più recente del 1982-84″.

“L’attuale crisi bradisismica ha prodotto nel Rione Terra un innalzamento di 115 centimetri dal 2016 ad oggi. Anche per questo, stiamo verificato se vi siano problemi correlati a servizi essenziali, come quello dei trasporti su gomma e su ferro, ma anche quelli legati ai servizi idrici e alle fogne. Sono state segnalate piccole criticità che hanno però bisogna di una più attenta valutazione”.

“Saranno individuati gli edifici che, per vetustà o per altre criticità strutturali, dovranno eventualmente essere sgomberati nel caso di ulteriori sciami sismici. l monitoraggio dell’area dei Campi Flegrei è assicurato con la migliore strumentazione disponibile, grazie anche ad un finanziamento di 4 milioni che la Regione Campania ha assicurato all’Osservatorio vesuviano proprio per ampliare il proprio sistema di controllo e monitoraggio” ha spiegato Giulivo nel corso di un’audizione durante i lavori della commissione Ambiente della Camera presieduta da Mauro Rotelli.

In caso di pericolo, secondo il piano di evacuazione, 500mila persone saranno allontanate e poi portare ai centri di accoglienza per essere trasportate verso i comuni gemellati. Ma come mai i residenti dovranno essere spostati in altre regioni e non sempre in Campania? “il sistema non può dirci quando avverrà il ritorno delle popolazioni nelle aree interessate dall’eruzione, e uno spostamento tanto massiccio in Campania comporterebbe per aree con popolazioni ridotte una difficoltà nel poter garantire i servizi essenziali (scuole, ospedali, servizi al cittadino) per un tempo comunque lungo. Inoltre in Campania saranno spostati i residenti della zona gialla ovvero quella interessata dall’accumulo di ceneri, a seconda della direzione dei venti. Anche queste persone dovranno andare via, perché è stato stabilito che un accumulo di oltre 50 centimetri di ceneri su tetti può provare il collassamento delle strutture più fragili”.

redazione

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