Cronaca

La lettera straziante di Thiago, la sorella la pubblica: “Mammina è passata la paura? Finito il dolore?”

La storia, e la morte di Giulia Tramontano è stata raccontata in una lettera. Parole immaginate, scritte direttamente da Thiago, il bimbo mai nato da sette mesi nella pancia della 29enne di Sant’Antimo. A condividerla è Chiara, la sorella della vittima.

“Quanta vita c’era prima, volevamo solo viverla insieme”, ha scritto. “Poi quei colpi, quel terrore che ti faceva scoppiare il cuore e io che faticavo a respirare mammina. Dicono che era mio padre, lui, il mostro. Quello che ti ha ammazzata e che ha ammazzato anche me. Dicono che aveva organizzato tutto, ogni dettaglio. E dicono che lo accuseranno di interruzione non consentita di gravidanza. Ma che è questa cosa, mammina? Lui mi ha ammazzato, ci ha ammazzato entrambi! Io non ero una gravidanza mammina, ero una persona. Avevo braccia e gambe e testa e cuore. E avevo anche imparato ad amarlo”.

“Stai meglio adesso mammina? È passata la paura, è finito il dolore? Stringiamoci mammina Giulia staremo sempre insieme adesso, nessuno mai potrà farci più del male, nessuno. Quanto dolore mammina, quanto terrore. Io l’avevo già capito sai che stavi male, che era successo qualcosa. L’avevo capito quando hai parlato con quella signora, quella americana. D’un tratto il tuo cuore si è fermato, il tuo sangue anche e io faticavo a respirare.

E poi l’hai cercato, lui, il mostro. Gli volevi parlare. E poi quei colpi, quel terrore che ti faceva scoppiare il cuore e io che faticavo a respirare mammina. Dicono che era mio padre, lui, il mostro. Quello che ti ha ammazzata e che ha ammazzato anche me. Dicono che aveva organizzato tutto, ogni dettaglio. E dicono che lo accuseranno di interruzione non consentita di gravidanza. Ma che è questa cosa, mammina? Lui mi ha ammazzato, ci ha ammazzato entrambi! Io non ero una gravidanza mammina, ero una persona. Avevo braccia e gambe e testa e cuore. E avevo anche imparato ad amarlo.

Lui, il mostro. Quello che, a volte, chiamavi papà quando mi parlavi di lui. Ma quale papà, mammina? Quello un mostro è, senza cuore. Ci ha ammazzati mammina Giulia, senza pietà. E adesso staremo sempre insieme. Non nascerò mai mammina Giulia. Ma in fondo, forse, è meglio così. Se fossi nato senza una mamma e con un mostro per papà che vita sarebbe stata la mia? Almeno adesso sto qui, in questo spazio infinito, con te mammina mia. Stretti stretti, cuore a cuore. Per sempre mammina Giulia. Che mi avevi dato la vita e lui ce l’ha tolta. Ti amo mamma Giulia. E ti amerò per l’eternità”.

redazione

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