Questa mattina il familiari di Ugo Russo, insieme ai membri del comitato ‘Verità e giustizia per Ugo Russo’, hanno organizzato un presidio all’esterno del Tribunale di Napoli. Il motivo è stato rappresentato dall’udienza preliminare che è in corso oggi. Il processo è quello che vede imputato per omicidio volontario il carabiniere che ha sparato a Ugo Russo. Intanto il Consiglio di Stato ha stabilito che il murale dedicato al giovane va cancellato.
“Pare evidente che la realizzazione di un dipinto murale sulla facciata di un palazzo costituisce obiettivamente una trasformazione di detta facciata“, ha scritto il giudice nella sentenza anticipata oggi da Il Mattino. In merito alle rimostranze poste dal condominio in questione, sulla possibilità di presentare una Cila (Comunicazione di inizio lavori asseverata), il Tribunale ha affermato: “il rifacimento, la riparazione, la tinteggiatura e ne consegue che, qualora l’intervento vada oltre il semplice ripristino o rinnovamento dell’aspetto originario della facciata dell’edificio (o delle pareti dello stesso) e si proponga di reimpostare il significato dell’aspetto esterno dell’edificio, non può ricondursi alla categoria della cosiddetta edilizia libera“.
“Non so se cancelleremo noi il murale, non abbiamo ancora deciso, aspettiamo il Comune“, sono state queste le parole del papà di Ugo Russo, Vincenzo Russo, riportate da Il Mattino.
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