Un vero e proprio miracolo di Natale quello accaduto a Napoli. Un piccolo bimbo di un anno, Francesco Pio ha avuto un infarto: la madre e la nonna si sono messe di corsa in auto per trasportarlo in ospedale, ma vi era tanto traffico.
Una pattuglia dei carabinieri è stata decisiva nel fare spazio e portare il piccolo a Villa Betania. Le condizioni del bimbo ora sono stabili: al Corriere del Mezzogiorno sono intervenuti i due carabinieri: il brigadiere Mauro Postiglione e l’appuntato Vincenzo di Gennaro.
Il brigadiere Mauro Postiglione ha parlato ai microfoni de il ‘Corriere del Mezzogiorno‘ raccontando la ‘forte’ esperienza vissuta: “Salvare un bambino è una cosa che non accade tutti i giorni. È stata una corsa contro il tempo. A volte, quei cinque minuti in più, possono fare la differenza“.
Il brigadiere, ma anche padre, ha poi aggiunto le varie emozioni provate: “È stato come vedere lì davanti il proprio figlio che non dà segni di vita, che viene intubato, che subisce manovre di rianimazione”. Il grande plauso va fatto ai medici: “I sanitari sono stati bravissimi. Io non conosco i loro nomi altrimenti li citerei. In cinque a cercare di rianimare quel piccolino. Quando poi si è ripreso e lo hanno estubato abbiamo capito che era salvo”.
Mauro ha poi spiegato il forte stato d’ansia vissuto per le condizioni del piccolo: “Fin quando non si è ripreso il bambino, noi non siamo riusciti a riprendere il servizio. Era così forte la preoccupazione e l’ansia di capire se ce la facesse oppure no, che siamo rimasti lì tutto il tempo; una mezz’ora che è durata un’eternità“.
“A me scendevano le lacrime ma ero freddo – ha chiosato – C’era la fermezza dettata dal fatto dell’essere un carabiniere. Dall’altra parte c’era il fatto di essere un padre”.
L’altro ‘angelo’ con la divisa da carabiniere è l’appuntato Vincenzo di Gennaro, anche egli padre: “Ho quattro figli, l’ultimo dei quali ha la stessa età di Francesco”.
Vincenzo racconta al Corriere del Mezzogiorno: “Sono emozioni che ti segnano la vita. Noi prestiamo servizio in territori difficili. L’adrenalina delle sirene non è una cosa sconosciuta, ma storie del genere ti prendono come genitore, come padre. Vedere quel piccolo indifeso poi salvato è stato per noi qualcosa di bellissimo”. Infine, con voce rotta dalla commozione, Vincenzo chiosa: “Abbiamo fatto solo il nostro dovere“.
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