Siamo a Napoli, quartiere Chiaia in quello che dovrebbe essere il ‘salotto buono’ della città. Caratteristica persa ormai da tempo per una zona ridotta in schiavitù dal parcheggio selvaggio, dai rifiuti abbandonati e dall’anarchia giovanile.
Di sabato, poi, l’esperienza risulta essere ancora peggiore. E questo può capitare anche quando si è deciso di trascorrere una normale serata a cena in uno dei ristoranti-pizzeria più noti di Napoli e della zona. Un luogo storico ma che evidentemente ha perso per strada qualcuno dei suoi valori.
Così a cinque amici è toccato ‘subire’ non solo il caos interno del locale (urla, via vai continuo, una fretta ingiustificata da parte del personale di sala, rumori da un piano all’altro della trattoria manco il posto fosse stato sotto attacco) ma anche un atteggiamento di palese superiorità in uno dei momenti più importanti per chi si occupa di ristorazione: l’accoglienza (per la serie ‘io sono io e voi non siete un c…o‘).
Il momento topico è però avvenuto mentre queste persone erano a tavola. Secondo quanto raccontato a Vocedinapoli.it, uno dei clienti ha chiesto al cameriere di poter avere la password del wi-fi. La risposta è stata spiazzante: “Il sabato lo stacchiamo per farvi alzare prima da tavola“. Una sincerità disarmante, al confine tra l’ingenuità e l’irritazione. L’incredulità è diventata padrona e non è stato chiaro se il cameriere scherzasse oppure no.
Però, quando a fare la stessa domanda sarebbero state due belle ragazze sedute un pochino più avanti, ai cinque amici è parso che la richiesta sia stata soddisfatta. Sarà stato il potere della bellezza e della gioventù o che probabilmente quei clienti, rimasti intanto indispettiti e a bocca aperta, saranno risultati in qualche modo antipatici al cameriere.
Il quadro è finalmente diventato nitido quando a fine cena, durante il momento del conto, ‘magicamente’ il pos del ristorante chissà come mai non accettava alcune carte di credito. Piccole cose, dettagli, che sommati fanno la differenza. Soprattutto se porti avanti un’attività del genere, da anni e nel centro di Napoli. Il risultato? Controproducente per i gestori del ristorante: sarà complicato convincere quelle persone a tornare a cena in questa famosa trattoria.
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