Una telefonata come una richiesta di aiuto. Marco Innocente era nel suo letto, in gravi condizioni psicofisiche. Aveva fatto un’ultima telefonata alla madre che lo ha trovato in fin di vita nel suo letto. Poi è scattata l’inutile corsa in ospedale.
Il giovane a soli 22 anni stava male dallo scorso giovedì. Ma niente di particolarmente preoccupante. I genitori avevano pensato a stanchezza, influenza, febbre o addirittura covid. Invece la vita di Marco è stata stroncata da una violenta meningite.
“Mi sono detta ‘Cosa vuole, perché mi chiama?’. Sono salita, ho aperto la porta della sua camera e l’ho visto. Era a letto, pallidissimo e pieno di macchie. Ho chiamato subito mio marito. Io stavo andando nel panico. Marco era cosciente, rispondeva. Gli facevo delle domande e lui mi parlava. Gli ho anche fatto una foto da mostrare ai medici perché avevo paura che quelle macchie andassero via prima che arrivassimo in ospedale. Pensavo si trattasse di un’intossicazione, di una forma di allergia, mai avrei pensato alla meningite. Mai. Lo abbiamo portato in ospedale ed è successo quello che è successo”
“Ha cominciato a star male giovedì, si è buttato sul divano e aveva tre linee di febbre. Diceva che aveva mal di testa, ma niente di che. Gli ho dato un Moment, ma gli avevo chiesto prima di mangiare qualcosa. Aveva preso un po’ di mela che poi ha subito rigettato. Abbiamo pensato fosse Covid, anche se era vaccinato con tutte e tre le dosi. Ma non si sa mai. Infatti gli avevo detto che sarei andata a prendere un tampone il giorno dopo. Poi sono uscita. Mi ha chiesto una Coca cola, gliel’ho portata a casa. Voleva mangiare un’arancia, aveva fame. Io gli ho consigliato qualcosa di secco. E allora si è indirizzato verso i crackers con marmellata di mirtilli, me lo ricordo ancora“.
“Aveva la febbre a 37.6. Era andato a dormire con la bacinella vicino perché aveva paura di non riuscire ad alzarsi e voleva essere comodo. Io sono molto apprensiva, sin da quando erano piccoli, li portavo alla Guardia medica se stavano male. Ma la situazione non sembrava così preoccupante, non avremmo mai potuto immaginare. Lui era molto schizzinoso, stava attento a tutto, si lavava le mani 70mila volte, apriva le porte con il gomito, era molto meticoloso. Ci teneva all’igiene personale, igienizzava sempre tutto. Escludo categoricamente che abbia bevuto dal bicchiere di un altro, non lo avrebbe mai fatto. Non lo faceva nemmeno a casa. L’ipotesi per noi più probabile è che l’abbia preso in un locale dove le persone stanno ammassate. Escludiamo che possa averlo preso in palestra, la frequentava da poco ed è un posto molto controllato“.
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