Potrebbe accadere di nuovo. Il capitano della squadra che a gennaio cambia casacca. Il giocatore più rappresentativo anche perché nato in provincia di Napoli. Così, dopo Marek Hamsik, i tifosi nei prossimi giorni potrebbero salutare Lorenzo Insigne.
Il centrocampista slovacco, simbolo dell’era targata De Laurentiis sbarcò in Cina. Per lui un ricco ingaggio, per le casse del club azzurro 30 milioni e il risparmio dello stipendio di ‘Marekiaro.
Con Insigne il caso è un pò diverso. L’attaccante andrebbe via a parametro zero e accetterebbe un contratto faraonico proposto, a quanto pare, dalla squadra di Toronto in Canada. Questa volta per la società azzurra di positivo, almeno da un punto di vista economico, ci sarebbe soltanto il risparmio dell’ingaggio de ‘Il Magnifico‘.
In generale il fatto di perdere il capitano a stagione in corso, e per di più a parametro zero, è per il Napoli una sconfitta. Soprattutto se il club ha chiare le proprie ambizioni e i propri obiettivi. Il motivo di questa scelta?
Non sappiamo se dovuta a questioni economiche, alla mancanza di un progetto o a una sorta di ‘vendetta‘ nei confronti di chi avrebbe guidato la ‘rivolta’ contro Carlo Ancelotti e il presidente Aurelio De Laurentiis qualche anno fa.
Di sicuro un club ai vertici della Serie A avrebbe dovuto risolvere prima l’empasse, piuttosto che vedersi sottrarre a gennaio il proprio capitano senza guadagnarci nulla. Ma il Napoli ci ha abituato a queste cattive gestioni. Ecco perché la vicenda Insigne (che al campionato italiano e alla maglia azzurra preferirebbe i milioni canadesi), delude ma non stupisce.
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