Ancora ignoranza, violenza verbale e cattivo gusto all’interno di uno stadio italiano. È accaduto ieri a Firenze, all’Artemio Franchi dove il Napoli ha vinto la sua settima partita consecutiva in campionato contro la Fiorentina.
Un 2-1 in trasferta che ha garantito ai ragazzi di Luciano Spalletti il primato in classifica. Ma dagli spalti dello stadio toscano si sono levati i soliti e spiacevoli cori razzisti, non solo contro i napoletani.
“Napoli colera“, “Vesuvio lavali col fuoco“, alle solite parole utilizzate contro i partenopei sono state urlate offese al difensore senegalese Kalidou Koulibaly. “Scimmia“, questo il termine utilizzato. Sul web si è scatenata l’indignazione di tutti i napoletani.
Scimmia. Lo hanno chiamato scimmia. Questo superuomo. Questo ragazzo intelligente e gentile, sorridente e profondo, solidale e amorevole. Scimmia. Questo campione assoluto. E poi di nuovo il Vesuvio che ci deve lavare col fuoco, il sapone e il colera. Di nuovo. Scimmia.
Certe volte vincere sul campo dà veramente più gusto. Però non basta. Che altro vi serve, uomini da niente che gestite il calcio, per chiudere uno stadio, per dare una penalizzazione? Scimmia. Venite a dircelo in faccia, vigliacchi infami. Noi scimmie siamo pronti. Per favore: nessuno dica più che è meglio ignorarli. Non è più tempo per questo.
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