La dottoressa Maria Angioni, ex pm che si è occupata anni fa dell’indagine sulla scomparsa di Denise Pipitone, è tornata a parlare del caso. Dopo l’intervista a Chi l’ha Visto, è intervenuta anche ai microfoni del programma Storie Italiane.
Nel corso dell’intervista ha spiegato che all’epoca della sparizione di Denise Pipitone, Mazara del Vallo era un territorio “molto controllato, pieno di sentinelle”. Rispetto al rapimento della bambina ha spiegato che: “Sono intervenuti due gruppi di persone“. Poi ha continuato ricordando l’epoca delle indagini: “La notizia che non è giunta a noi – ha spiegato – è giunta ad altri. Mazara Del Vallo è piena di sentinelle, persone con la schiena attaccata al muro che sembra che non facciano niente ma guardano, tengono sotto controllo il territorio. Se persone accecate dalla rabbia hanno preso la bambina per farle del male, le sentinelle hanno avvisato e chi comandava ha imposto la protezione e l’allontanamento della bambina”.
A confermare questa tesi, secondo la dottoressa Angioni, ci sarebbe la famosa intercettazione in cui si ascoltano due persone parlare in strada: “Le voci delle due persone intercettate vicino al motorino di Jessica hanno detto frasi che fanno presupporre che la bambina dovesse essere spostata. Una di queste voci a una perizia fonica preliminare corrispondeva al 60% a un altro familiare della bambina (…)”.
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