Un infarto intestinale ha ucciso Annamaria Mantile, l’insegnante deceduta a Napoli quattro giorni dopo aver fatto il vaccino contro il Covid-19.
La donna, insegnante del Vomero, come migliaia di colleghi, era stata vaccinata sabato scorso alla Mostra d’Oltremare. Poche ore dopo, rientrata a casa, sono comparsi i primi sintomi: nausea, vomito, senso di spossatezza. All’inizio nessuno dei familiari si è allarmato: si trattava infatti di possibili effetti collaterali del vaccino. Purtroppo però, le sue condizioni sono peggiorate e Annamaria è morta.
Sui social la correlazione tra morte e vaccino è stata automatica, oggi però l’autopsia, predisposta dalla Procura e effettuata nella sala settoria giudiziaria dell’ospedale di Giugliano, “assolve” la casa farmaceutica astraZenica, non ritenendo che l’inoculazione del vaccino possa essere la causa della morte della donna.
Secondo quanto riporta Il Mattino, l’esame autoptico è stato effettuato dal collegio formato da Pietro Tarsitano, direttore dell’Unità operativa di Medicina legale dell’Azienda ospedaliera Cardarelli di Napoli, Antonio Perna anatomo e istopatologo, Francesco Diurno rianimatore nonché cardiologo e Giuseppe Morelli infettivologo dirigente dell’azienda ospedaliera dei Colli.
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