E’ il 2 marzo del 2006 quando la vita della famiglia Onofri viene sconvolta per sempre. Paolo, sua moglie Paola, il figlio di 7 anni e il piccolo Tommy, di 17 mesi, sono a cena quando d’un tratto va via la luce. Due uomini fanno irruzione in casa, inscenano una rapina, ma nascondono una tremenda realtà: il rapimento del piccolo Tommy.
A Casalbaroncolo, dieci minuti da Parma, l’indomani tutti sanno del rapimento e i genitori del bambino usano i media per dare indicazioni su come debba essere accudito Tommy. Il piccolo soffre di epilessia e necessita di un farmaco. Intanto iniziano le ricerche e gli inquirenti indagano: perché qualcuno avrebbe rapito Tommy? La famiglia Onofri possiede solo il casale e non può pagare alcun riscatto. Paolo dirige un ufficio delle Poste Italiane e anche Paola lavora alle Poste. Per gli investigatori si tratta di ritorsione ed ecco che allora si indaga sulla vita privata della famiglia. Emerge la figura ambigua di Paolo Onofri. L’uomo possiede un immobile, di cui nessuno è a conoscenza, e all’interno viene trovato materiale pedopornografico. Onofri si difende dicendo che stava raccogliendo il tutto per una denuncia. Gli inquirenti gli offrono di accettare una reprimenda in cambio della piena collaborazione sul caso del rapimento di Tommy. Rifiuta e parte l’indagine che si concluderà con un patteggiamento.
A questo punto viene ritrovata un’impronta su un nastro adesivo lasciato in casa Onofri la sera del rapimento di Tommy: è di un manovale che ha eseguito lavori di ristrutturazione nell’abitazione, Mario Alessi. Quest’ultimo è stato condannato agli arresti domiciliari per aver violentato una ragazza davanti al fidanzato carabiniere, che aveva costretto ad assistere. Alessi confessa di aver rapito Tommy, ma non vuole dire dov’è e tira in ballo un complice, Salvatore Raimondi, anche lui pregiudicato. Sono sue le impronte sullo scotch. Alla fine la dolora ammissione: “Non cercatelo più, è morto. È stato ucciso un’ora dopo essere uscito di casa”.
Dopo un mese di ricerche il tg, in edizione straordinaria, comunica agli italiani che il piccolo Tommy è stato ucciso dai suoi rapitori. Il piano messo a punto da Alessi con la complicità della compagna Antonella Conserva e di Raimondi, era quello di rapire il bimbo e chiedere ai familiari un riscatto di 5 milioni di lire. Dopo aver preso Tommy, però, qualcosa è andato storto e Alessi, rimasto solo col piccolo, lo ha ucciso. Tommy è stato strangolato fino a fratturargli la mandibola, peso a calci e a pugni, ha sofferto tantissimo. Non è possibile stabilire con certezza il movente. Tutti e tre gli artefici del piano vengono condannati dal tribunale di Bologna. Ergastolo per gli esecutori materiali, 24 anni per la Conserva.
In una discarica di materiali edili, la tomba di Tommy a Sant’Ilario D’Enza, i suoi assassini lo hanno scaricato. Le indicazioni di Alessi hanno portato sul posto sono medici, poliziotti, magistrati. Sotto 30 centimetri di terra spunta il pigiamino di Tommy, intatto. È intatto, la terra lo ha protetto dalle intemperie. Paolo Onofri morirà di infarto qualche anno dopo.
Dopo 3 giorni di agonia è morta oggi, mercoledì 8 maggio, Rita Granata. La 27enne…
Sui profili social del neomelodico siciliano, in carcere dallo scorso ottobre, è apparso un messaggio…
Raffaella Fico ha parlato della sua vita privata, ospite di Monica Setta nel programma Storie…
Tragedia lo scorso martedì sera a Napoli in via Girolamo Santacroce dove un uomo ha…
Dopo la scossa di terremoto avvenuta lo scorso martedì sera, tornano a tremare i Campi…
A seguito dell'avviso di allerta meteo della Protezione civile regionale della Campania per fenomeni meteorologici…