Maradona, 11 figli e il mistero di un’eredità da ricostruire e dividere

La morte di Diego Armando Maradona ha scatenato un vero e proprio putiferio, se possiamo definirlo così. Dapprima le indagini aperte in merito alla gestione post operatoria dell’ex Pibe de Oro e la discussa telefonata al 911, infine una vera e propria guerra scattata per l’eredità da dividersi tra i vasti componenti della famiglia del campione.

Chi sono gli 11 figli di Maradona

Una fetta di “torta” che, secondo un procuratore che in passato ha gestito gli affari di Diego, ossia Guillermo Coppola, ammonterebbe a una cifra “chiaramente superiore ai 50 milioni di dollari”. L’edizione della Gazzetta dello Sport ha posto al centro proprio il presente problema sottolineando la presenza di ben 5 mogli e 11 figli pronti a mettersi in discussione.

I figli riconosciuti

Maradona ha ufficialmente riconosciuto 5 figli. Nell’aprile del 1987 nacque Dalma mentre, tre anni dopo Gianinna: le due figlie avute con Claudia Villafañe. In realtà il primogenito di Diego è stato l’omonimo figlio, nato a Villa Literno nel 1986 dalla relazione con Cristiana Sinagra e dichiarato dal Tribunale come figlio di Maradona nel 1993 (ma riconosciuto dal padre solo nel 2007).

Nel 1995  nacque Jana, avuta con Valeria Sabalain, al tempo cameriera in un ristorante italiano in Argentina. Fu riconosciuta solo nel 2008 ma quest’anno ha passato parecchio tempo col padre. Nel 2013 è nato Diego Fernando, figlio della relazione con Veronica Ojeda. Anche lui è stato a lungo senza vedere suo padre.

I figli non riconosciuti in Argentina

I figli che Diego non ha mai riconosciuto avevano già precedentemente avviato le pratiche per il riconoscimento con Maradona in vita. Il caso più noto è stato quello di Santiago Lara, un giovane di La Plata nato nel 2001. Sua madre si chiamava Natalia Garat, era una modella morta di cancro a 23 anni. Il ragazzo scoprì per caso, leggendo i giornali, di poter essere figlio di Maradona e non di Marcelo Lara, il genitore col quale viveva.

L’avvocato che ne cura gli interessi in questi giorni ha fatto sapere, presentandosi in due programmi televisivi in Argentina, di aver chiesto la riesumazione del cadavere di Maradona per l’ottenimento di una prova di Dna da comparare con quello del suo cliente.

Sempre in Argentina c’è Magalì Gil, una ragazza di 24 anni, che è stata abbandonata e adottata, ma nel 2019 la madre biologica le rivelò che suo papà era Maradona, cosa che non aveva mai detto nemmeno al presunto padre.

A Cuba

Maradona passò diversi anni sull’isola caraibica, tra il 2000 e il 2005, e anche qui si parla di diversi figli. Secondo alcuni giornali che raccolgono le dichiarazioni dell’avvocato di Maradona, i ragazzi che potrebbero avanzare richiesta di paternità sarebbero due gemelli, Joana e LKu, avuti con Adonay Fruto.

Maradona, un figlio potrebbe non essere suo

Come riportato su Eltrecetv dal giornalista Luis Ventura (storicamente molto vicino alla famiglia di Maradona), almeno uno di loro non sarebbe realmente figlio di Diego: “Tra i bambini riconosciuti con il cognome Maradona, potrebbe esserci una novità su uno che non è realmente suo figlio. Ce ne sono due che non hanno DNA“. Sempre secondo il racconto del giornalista, Diego avrebbe appreso di questa situazione poco prima di morire.

Confusione sul patrimonio

A fare da trait-d’union a tutte queste storie sono stati i finali burrascosi con le varie compagne, e la cosa ovviamente non ha facilitato la situazione in tema di eredità. Il patrimonio di Maradona è difficilmente quantificabile: su Marca, riprendendo le ricostruzioni fatte in questi giorni in Argentina, hanno parlato di beni vari per un totale di 75 milioni di dollari, però la cifra sembra andare a spanne.

In Argentina hanno parlato di 65 milioni dichiarati  e di beni che potrebbero arrivare a decuplicare quella cifra. Ci sono almeno cinque case e diverse macchine in Argentina, ma si sa poco dei beni lasciati a Dubai, tra cui due auto di lusso e regali costosissimi ricevuti quando viveva lì.

Così come in Argentina sono stati citati esotici presenti ricevuti in Bielorussia, tra cui una macchina anfibia e un anello di gran valore. Al momento della morte,  Diego era ancora sotto contratto con il club argentino Gimnasia y Esgrima e con gli sponsor Puma, Konami e E/A Sports.

E ci sono le scuole calcio in Cina, un hotel a Cuba, attività in Venezuela e in Italia. Per il tribunale che si occuperà della successione non sarà facile ricomporre le tante e sparse tessere del puzzle economico generato da Diego Maradona.

Cristina Siciliano

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