Roccaraso, considerata da sempre la montagna dei napoletani, si appresta a diventare meta del fallimento. In ginocchio il settore sciistico, è vietato infatti spostarsi per andare a sciare, per non ripetere l’errore fatto quest’estate.
La crisi del Comprensorio dell’Alto Sangro, che comprende Roccaraso, Rivisondoli e Pescocostanzo, sarà molto dura e per molti irreversibile: “Il danno sarà enorme – spiega Francesco Di Donato, sindaco di Roccaraso a Repubblica- noi abbiamo nel comprensorio 160 chilometri di piste e 35 impianti con 5 nuove cabinovie. Questa è un’industria che dà lavoro a migliaia di persone. Solo i maestri di sci sono 600″. E rischiano di trovarsi tutti in ginocchio. La speranza è una parziale riapertura dopo il 3 dicembre, ma al momento è soltanto un’ipotesi: “Tutto dipende dal cambio di colore – commenta Guido Liris, assessore alle aree interne della Regione Abruzzo – noi siamo zona rossa fino al 3 dicembre. Aspettiamo il dato epidemiologico, altrimenti non si possono fare previsioni. Noi stiamo comunque preparando le strutture per il 4 dicembre in modo da metterci in condizione di poter ricominciare, ma vedremo cosa accadrà. Avremo una riunione anche oggi, per noi è una questione prioritaria”.
Non solo impianti sciistici, ma anche strutture alberghiere, luoghi di ritrovo, ristorazione, spa e centri benessere. Un’intera catena che rappresenta il turismo invernale, che sta subendo uno stop e si appresta alla chiusura.
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