“Allergici al rosso: non solo ai semafori. La Campania dovevano farla rossa scarlatta, da subito, o viola funerario”. Inizia così l’ultimo post di Filippo Facci pubblicato ieri sulla sua pagina Facebook. Un violento attacco contro Napoli e il suo popolo. L’ennesimo commento impostato sulla logica Nord contro Sud. Lombardia e Campania come Sparta e Atene, in una guerra mediatica che va avanti da diverso tempo.
Nel caso particolare il giornalista insinua che la scelta del Governo di non collocare la Campania in zona rossa, sia dovuta ad un ‘trattamento di favore’ nei confronti di un popolo con un diverso senso civico: “Guai: mica si può trattare la Campania come se fosse una regione normale, mica puoi trattare i suoi cittadini come se fossero cittadini normali con un senso civico normale: bisognava aspettare un po’, fare una riunione a parte, mandare i tecnici del Ministero per controllare, accorgersi del segreto appunto di Pulcinella (cioè che i dati erano farlocchi, nella miglior tradizione contraffatoria partenopea) e magari, adesso, occorre pure colorare altre regioni per mimetizzare il progressivo arrossamento di una Campania che, nel novembre 2020, toh guarda, ha scoperto il Covid”.
L’attacco continua anche contro il sindaco de Magistris e la sua scelta di non chiudere il lungomare lo scorso fine settimana. “I napoletani, di mascherine ed assembramenti, se ne sono sempre bellamente fottuti – non tutti i napoletani: e che noia doverlo sempre precisare – ma bastava passare a Napoli nell’estate e nel primo autunno per percepire il solito mondo a parte, dove davanti a Borgo Marinari si vedevano ragazzi in tre in motorino senza casco – anche adesso De Magistris ha dimenticato di chiudere il lungomare – e tu figurati a dirgli di mettere la mascherina”.
LEGGI ANCHE – Folla sul lungomare, il sindaco de Magistris: “Chiudere non e’ soluzione”
Una dichiarazione forte, che ben rientra nell’abitudine del giornalista di criticare la Campania e in particolare i napoletani. “Cioè: le regole anti-assembramento, in Italia, ci sono praticamente da marzo: ora le hanno scoperte per esempio anche a Giugliano (125mila abitanti, comune non capoluogo di provincia più popoloso d’Italia) dove le ordinanze contro gli assembramenti le hanno firmate soltanto adesso (l’altro ieri, per la precisione) perché il neo sindaco ha scoperto che «gli ospedali sono in grande sofferenza perché ormai totalmente saturi, e il personale medico ed infermieristico è piegato da turni massacranti». Chi l’avrebbe immaginato: cosicché ora i minori, dopo le 18, potranno circolare solo accompagnati, e le piazze saranno chiuse per l’intero weekend, sarà vietato fumare in pubblico (chissà che c’entra) e niente spiagge di sabato e domenica”.
LEGGI ANCHE – Ordinanza anti-Covid nel Napoletano: chiuse spiagge, luoghi pubblici e divieto di circolazione ai minori
Nel commento ha proseguito chiarendo che per la regione Campania occorrerebbero misure più drastiche. “Se per «queste» regole serve l’esercito, per altre forse servirebbero i Marines”. “I conti non tornano a tutta l’Italia, ma è di adesso anche la lagna degli esercenti napoletani che al pari degli altri hanno vissuto e vivono in un altro pianeta, dove i negozi, tranquillamente, erano già pronti per il Natale: addobbi esposti in piazza Mercato coi commercianti a frignare, ora, come se stessero sbarcando gli alieni: «Se ci chiudono rischiamo il fallimento», «siamo in questa piazza da quasi un secolo», «già la chiusura alle 18,30 ci aveva danneggiato», «se la merce pagata resterà invenduta non so come faremo».
Non sapevano di essere in Italia, dove il problema sussiste da marzo: Napoli non è Italia, lo sanno anche loro. Sono abituati a cavarsela sempre”.
“Quindici giorni fa il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, annunciava un imminente lockdown perché gli ospedali erano al collasso: poi ha smesso di annunciare. La scena se l’è presa tutta De Magistris, nemico politico di De Luca ed eterno elemosinatore di denari anche per l’ignobile causa del lavoro nero: «Napoli ha un’economia particolare, anche circolare, fatta di sommerso, di lavoro ad ore, di una serie di attività che sfuggono alle statistiche ordinarie in tema di lavoro e di produzione». Sfuggono. Come i dati reali sul Covid”.
Facci conclude con il consueto paragone tra le due regione Lombardia e Campania. “In sostanza, va tutto al contrario come al solito. La Lombardia è zona rossa, ma si vive. La Campania è zona gialla, ma non si vive. Non più”.
Le sue parole sono molto offensive nei confronti dei cittadini campani. In tanti infatti, hanno commentato il post al veleno del giornalista, difendendo il popolo campano. E’ indubbio che al momento la ragione Campania si trovi in grande difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria ma non deve diventare un’occasione per infangare tutto il territorio e la sua gente.
Luca, il fratello di Rita Granata, investita e uccisa a Napoli la scorsa domenica all'alba,…
Arriva il primo vero caldo a Napoli. Come riporta il Meteo.it, "Una "lingua rossa", come…
Giro d’Italia la nona tappa a Napoli domenica 12 maggio 2024. La chiusura totale delle…
Centrato venerdì sera a Napoli il jackpot del Superenalotto da 101.511.953,21 euro. La vincita è…
Doppia scossa di terremoto a Napoli, tremano di nuovo i Campi Flegrei dopo giorni di…
Denise Esposito ha pubblicato le foto di una giornata magica trascorsa con Gigi D'Alessio e…