Vincenzo De Luca è quasi al 70% dei voti. Ormai manca poco all’ufficialità dei dati, resta giusto qualche sezione ancora da scrutinare. La vittoria è stata netta e annunciata da ieri. In realtà era annunciata da tempo.
Con un centrodestra in agonia e l’emergenza causata dal coronavirus, lo ‘Sceriffo di Salerno ha sbaragliato tutti i suoi avversari, sia interni che esterni. La lista ‘De Luca Presidente è stata la più votata, seconda solo al Partito Democratico.
Il dato interessante è quello di Napoli città, dove De Luca ha fatto letteralmente il pieno di preferenze. Sia da un punto di vista regionale che da quello comunale, anche se il Pd è risultato primo partito, il Governatore ha dimostrato do poter vincere anche da solo insieme alla miriade di liste che lo hanno sostenuto.
La sua elezione (che conta circa il 14% derivante dalla propria lista) ci sarebbe stata anche senza il 17% del Pd. Un dato che deve far riflettere la classe dirigente locale dei Dem che prima dell’avvento del covid19 stava pensando di sfiduciare De Luca cercando un asse con De Magistris e il Movimento 5 Stelle.
La vittoria di De Luca ha fatto da traino anche per Italia Viva. Il partito guidato da Matteo Renzi ha da subito garantito il suo appoggio allo ‘Sceriffo proprio per evitare l’estinzione in Campania. La lista renziana si è attestata al terzo posto con il 7% dei voti.
Per quanto riguarda il centrodestra il primo dato è relativo al crollo di Forza Italia e all’evidente sconfitta di Stefano Caldoro, candidato voluto con determinazione da Silvio Berlusconi. Un secondo dato riguarda invece la Lega.
Al momento la vocazione nazionale e sudista si Matteo Salvini si è arenata. Certo, i 130mila voti ottenuti a livello regionale (pari a poco più del 5%) rappresenta un dato comunque significativo per un partito che cinque anni fa non è riuscito nemmeno a presentare le liste.
Ma il ‘Carroccio non ha sfondato e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni gli ha ‘rubato’ qualche voto, attestandosi come prima forza di destra in Campania (con circa il 6% delle preferenze). La disfatta di Salvini è comunque di livello nazionale nonostante la Lega resti il primo partito della coalizione di centrodestra.
Il discorso è quasi uguale per quanto riguarda il capoluogo della regione, ovvero Napoli. Il vincitore ‘silente’ delle elezioni, a livello nazionale, è stato il Segretario del Pd Nicola Zingaretti. Rispetto ad una disfatta annunciata, il Partito Democratico diventa il primo partito in Italia, conservando Campania, Puglia e Toscana (e perdendo solo le Marche).
Un risultato che avrà molta importanza sulla tenuta del Governo che invece vede indebolito il Movimento 5 Stelle che deve accontentarsi della sola vittoria del ‘Si‘ al referendum costituzionale.
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