Un neonato e’ stato abbandonato questa mattina davanti alla chiesa di San Giovanni Battista nel quartiere Poggiofranco a Bari. A fare la scoperta il parroco don Antonio Ruccia.
Il piccolo e’ stato lasciato all’interno della culla termica installata dal parroco proprio per accogliere quei neonati che i genitori naturali decidono di non tenere. “Ho chiamato subito i soccorritori – riprende don Antonio – e poi ho avvisato il professore Nicola Laforgia, perche’ la culla termica e’ stata installata nel 2015 proprio in collaborazione con il suo reparto. Sino ad oggi non avevamo avuto altri abbandoni”. Accanto al piccolo, vestito con una tutina a fasce bianche e azzurre, don Antonio ha trovato un bigliettino: “C’era scritto che il nome da dargli e’ Luigi e poi c’era un messaggio di amore: “Mamma e papa’ ti ameranno per sempre. Mi ha emozionato molto”. Il bimbo dovrebbe essere di una coppia italiana, nel bigliettino c’era anche la data di nascita: 10 luglio 2020.
“Non parlerei di abbandono, e’ stato un atto di amore quello dei genitori che hanno lasciato il proprio figlio in un posto dove erano sicuri che sarebbe stato accolto e curato”. Cosi’ il professore Nicola Laforgia, primario del reparto di Terapia intensiva neonatale del Policlinico di Bari, commenta il ritrovamento di un neonato in una culla termica all’interno di una chiesa di Bari. “Il piccolo sta benissimo – prosegue Laforgia – e’ stato visitato e non abbiamo rilevato alcuna problematica. Inutile raccontare l’emozione dei colleghi che erano di turno, e’ la prima volta che quella culla, installata qualche anno fa (in chiesa, ndr), viene utilizzata e io voglio vederci un segnale di speranza. La culla si e’ riempita in un momento particolare per tutti noi, per quello che abbiamo vissuto durante la fase acuta della pandemia. Per diversi motivi io leggo in questa storia un segnale di speranza che ci arriva. E non mi piace parlare di abbandono – prosegue – perche’ i genitori non lo hanno lasciato il piccolo in un posto qualunque, lo hanno portato in un luogo sicuro, gli hanno dato una possibilita’ a questo bimbo: e’ come se oggi rinascesse una seconda volta. A mio avviso si tratta di un atto di amore, non voglio nemmeno immaginare quanto sia stata sofferta e dolorosa la loro scelta”.
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