Tradizioni

Dallo scudetto con Maradona alla vita da clochard, l’appello per Puzone

Ha vinto una Coppa Italia e uno scudetto con il Napoli di Diego Armando Maradona ed è ricordato soprattutto per un’amichevole disputata in un campetto di fango ad Acerra per una raccolta fondi. In quel caso era necessario aiutare un bambino bisognoso di cure.

Oggi, ad aver bisogno di aiuto, è proprio colui che aveva organizzato quella partita benefica. Un match non autorizzato dalla SSC Napoli ma al quale Maradona e compagni parteciparono con piacere. Stiamo parlando di Pietro Puzone.

Quest’ultimo, classe ’63 nato e vive ad Acerra. Oggi vive come un clochard. Sul web attraverso i social è stato pubblicato un video appello subito ripreso da La Radiazza, trasmissione in onda su Radio Marte e condotta da Gianni Simioli.

Ha detto il conduttore radiofonico: “Pietro versa in condizioni disumane: è diventato un clochard, dorme sulle panchine e, probabilmente, è malato. Abbiamo segnalato al sindaco questa situazione, ma nessuno è intervenuto“.

Il Sindaco Raffaele Lettieri ha subito replicato: “Ce ne siamo occupati già a maggio, in piena emergenza Covid. Io stesso notai l’ex calciatore su una panchina, mentre passavo con l’auto, e lo feci avvicinare dal mio autista. Era insieme ad altre due persone, che erano nelle sue stesse condizioni, e solo una di loro ha accettato di essere aiutata. Invece con Pietro siamo riusciti un paio di volte a fargli fare una doccia e a fargli indossare vestiti puliti per consentirgli di recarsi al Sert in condizioni decenti, ma purtroppo il colloquio con i dottori non è andato bene. Credo che per aiutarlo sarebbe utile che personaggi che hanno vissuto con lui l’epoca del Napoli di Maradona lo agganciassero e facessero da stimolo per fargli capire che lui è ancora qualcuno e che deve farsi aiutare“.

In trasmissione è intervenuto anche un caro amico di Puzone che ha affermato: “Pietro è vivo e non è vero che è morto ieri, come c’è scritto su Wikipedia (informazione subito corretta dagli autori dell’enciclopedia on line, ndr). Anzi, proprio ieri l’abbiamo accompagnato in comunità, dove inizierà la cura per uscire dal tunnel in cui è finito. E non è vero che è stato abbandonato, ma io, insieme ad altri cittadini acerrani e alla famiglia ci stiamo occupando di lui, ora che ha deciso di tornare a essere la bella persona che è. Sarebbe una bella cosa se i suoi vecchi amici calciatori lo andassero a trovare in ricordo dei bei tempi. Lui ne sarebbe davvero felice“.

redazione

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