di Cristina Siciliano
“Napul’è tutto nu’ suonn e a’ sape tutto munno”, bisogna prendere in prestito la celebre frase di Pino Daniele per cucire con il filo più resistente del mondo, tutte le emozioni che l’amore per la squadra azzurra è in grado di suscitare. Una grande dimostrazione viene fornita da un gruppo di tifosi del Napoli che vivono in Danimarca e che dichiarano di avere sempre gli occhi bagnati dal mare di Napoli. La loro carica è eccezionale, il loro impeto, al momento di testimoniare la propria fede, è prorompente a tal punto che sembrano trasformarsi in Ultras.
“Non smetterò mai di amare il Napoli, così come l’ho sempre amato perché è parte di me. Sono azzurro dentro e ti posso assicurare che anche il mio sangue è blu!”, afferma Marcello, membro di un piccolo gruppo storico di napoletani e danesi (link: Napoli Club Copenhagen “Købenapule”- @CopeNapoli Community).
Il tifoso del Napoli non è un tifoso normale. E’ “malato” della squadra. E se la squadra non vince, sta male, soffre, gli viene ‘a malincunia. Una delle conseguenze di questa patologia è, nella fase di esaltazione, cioè quando il Napoli vince, che provoca l’aumento dell’adrenalina e la diminuzione del fosforo. Perché il tifoso napoletano risponde alla vittoria superando anche i limiti e le barriere imposti dalla distanza. Infatti, con la finale di Coppa Italia, la squadra del Napoli ha suscitato orgoglio e gioia infinita, che con una scia di colore azzurro è giunto fino in Danimarca. Proprio durante la partita, la squadra del Napoli è riuscita ad impostare nel migliore dei modi il suo gioco, lasciando ai temibili avversari solo le briciole. Così, la squadra intimamente rimodellata dal mister Gattuso ha cominciato ad essere rispettata e temuta in ogni rettangolo di gioco.
In Danimarca, alcuni tifosi del Napoli, hanno guardato la partita e condiviso emozioni nei loro punti di ritrovo preferiti: The Dubliner Downtown, zona Kongens Nytorv 14 e Irish Rover, Vimmelskaftet 46, zona Strøget. Dichiarando di guardare la Champions a Nørre Farimagsgade 57, zona Norreport, sperando che ci sia anche il Napoli a disputare il titolo.
Un grido di gioia per la vittoria resa ancora più speciale dal fatto che la squadra battuta è l’eterna rivale: La Juventus. Ed è proprio Massimo Ricci, che da juventino a Copenaghen afferma: “Bravo il Napoli, bravo Rino! Vittoria strameritata, d’altronde, perderla per il Napoli ai rigori sarebbe stato un oltraggio!”
Invece, la redazione della pagina – Forza Napoli – Danmark – è formata da 4 persone: Thorbjørn, Patrick, Tommy ed infine, Luigi, che hanno esposto alcune considerazioni sulla partita di Coppa Italia e sulla squadra del Napoli.
“Ero un tifoso del Napoli e così è sempre stato, nonostante mi sia trasferito in Danimarca. Credo che tifare per la squadra della propria città sia un fatto normale e naturale”, afferma Luigi fondatore del gruppo nell’anno 2012 che ha dato il via a questa iniziativa. I giovani tifosi dichiarano di aver festeggiato tutti insieme nella pizzeria napoletana Sticchi’s, cantando a suon di musica ‘o surdato nnammurato’ e stappando bottiglie di spumante.
Alla domanda: Come avete interpretato le parole di Gattuso quando ha parlato di professionalità e “senso di appartenenza”? Quale significato date pur vivendo in Danimarca? Luigi risponde: “Parole giuste e sacrosante! Sono d’accordo. I calciatori devono ricordarsi di onorare la maglia e di sapere che la maglia rappresenta un forte senso identitario e di appartenenza. Perché per giocare e vincere con il Napoli, bisogna sposare la causa napoletana”.
Patrick invece, giovane danese, ammette di aver provato prima una forte curiosità per le bellezze storiche della città di Napoli. In seguito, ha iniziato a coltivare la fede calcistica all’età di diciassette anni, grazie alle grandi emozioni suscitate in ogni partita.
“E’ impossibile non innamorarsi di questa tifoseria, l’entusiasmo straordinario dei tifosi partenopei che da sempre numerosissimi, riempiono la curva. Ricordo perfettamente la partita di Champions League nel 2011 contro il Manchester City. Il suo gioco e soprattutto, la sua tifoseria, ha suscitato in me fascino e ammirazione per questa gente che faceva tanti sacrifici per venire allo stadio pur di sostenere la propria squadra. Questa passione, ha iniziato a manifestarsi sempre di più, giorno dopo giorno, nella gioia e nel dolore”, afferma Tommy, altro ragazzo danese che senza filtri spiega come sia nata la sua passione per il Napoli.
Infine, Claudio, napoletano dalla nascita, dichiara: “A volte mi sento emarginato, poiché non riesco a condividere questa mia passione, ma nonostante ci sia un enorme dispiacere per non poter essere tra la nostra gente, qui in Danimarca, insieme al mio piccolo gruppo, stiamo ancora festeggiando”.
Il fatto che oggi ci sia un overdose di calcio è evidente. Ci sono canali televisivi che trasmettono le partite, commenti, notizie, siamo invasi dai media e l’informazione di certo non manca. Ma per i tifosi lontani, non morirà mai l’amore per questa squadra, destinata a vivere e morire con loro. Un amore immortale, duraturo, inossidabile ed imperituro.
In Danimarca si vive con orgoglio e serenità il tifo napoletano sul territorio, senza temere il confronto con altre tifoserie. Certo, non mancano le bellezze apprezzate della Danimarca dai tifosi napoletani, ma è pur sempre evidente che nei loro cuori continuino a regnare tre cose: “ ‘o sol, ‘o mar e ‘o ciucciariello”.
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