Il colonnello Luca Parmitano, ufficiale dell’Aeronautica militare con 25 anni di servizio e sei missioni spaziali alle spalle, era a conoscenza del pericolo pandemico rappresentato dal Coronavirus già nel mese di novembre, prima ancora che la Cina annunciasse pubblicamente il diffondersi dell’epidemia nel suo territorio.
“A bordo abbiamo un collegamento quotidiano con le realtà terrestri; abbiamo anche accesso alla rete internet; possiamo comunicare con i centri di controllo e già da novembre, avevamo iniziato a seguire i primi contagi, inizialmente soltanto nei paesi asiatici, poi al mio rientro i primi contagi in Europa…”. E’ quanto ha dichiarato in due interviste il colonnello Parmitano.
“Sulla stazione abbiamo seguito quello che stava succedendo sulla Terra: anche prima del mio rientro già da novembre eravamo al corrente di questo probabile contagio pandemico e soprattutto la gravità che si andava allargando a macchia d’olio proprio in Europa poco prima del mio rientro”.
Con le sue parole, il colonnello ha confermato ciò che i media all’estero già riportano da tempo, cioè che l’Intelligence americana avvertì alleati e altri governi già a novembre 2019, mentre la Cina ancora non dichiarava nessuna epidemia. Nelle interviste Parmitano fa capire che le informazioni circolavano normalmente tra tutti i membri dell’equipaggio.
L’ipotesi è quindi che i governi sapessero della pericolosità del Covid, ma nessuno avrebbe preso provvedimenti. Pare che il virus circolasse addirittura da Ottobre, come riportato da alcuni atleti che hanno preso parte ai giochi di Wuhan il 18-27 ottobre.
Nella serata di giovedì l’astronauta è intervenuto sul polverone che le sue dichiarazioni hanno creato e in un tweet ha scritto: “È stato un lapsus. Errare è umano, e mi spiace molto vedere che in questo caso il mio lapsus sia stato strumentalizzato”.
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