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Napoli, l’appello della società civile per Aldo Masullo: “Dedichiamogli lo slargo al Vomero”

Con gli amici di “iocisto “abbiamo scritto questo: Appello per Intitolare ad Aldo Masullo scale e slargo al Vomero. Spero corrisponda almeno in parte a ciò che alcuni auspicavano a cominciare da Dino e Brunella. C’è una certa urgenza perché sappiamo di opinioni negative, rispettabili ovviamente. Chiedo a chi fosse disponibile a sostenerlo di fammi sapere dell’adesione con sollecitudine.

Nella città svuotata dalla reclusione per la pandemia, la scomparsa di Aldo Masullo avvenuta il 24 aprile scorso ha improvvisamente amplificato, reso più percepibile e condiviso, il senso della sua mancanza. Perché forte, fortissimo è il segno impresso nelle coscienze e nella vita quotidiana stessa dei napoletani dal filosofo che ha fatto del pensiero una bussola capace, pur da altissime vette speculative, di scendere ad altezza d’uomo arrivando a orientare la vita di tutti. Fino alla fine, Masullo ha incarnato la figura del filosofo dotato del raro talento di avvicinare il pensiero al sentire di tutti, dicendo a nome di ciascuno, nelle sue ultime interviste, l’angoscia condivisa per il morbo pandemico, “un nemico silenzioso, insidioso, che arriva sommessamente e ci trova sfiancati”. Il cordoglio per la sua perdita manifestato in modo globale, trasversale per ceti sociali, età, appartenenze ideali e perfino politiche, costituisce una prova dell’appartenenza di Masullo alla nostra comunità.
E la coincidenza temporale che ha avvicinato la sua morte alla data simbolica della Liberazione ha quasi instradato ad accostarlo alla sua stessa essenza, filosofica e umana: la sua sostanza di uomo libero.
Aldo Masullo era nato ad Avellino, aveva compiuto i primi studi a Torino, aveva istituito negli anni dell’adolescenza un legame con la Nola di Giordano Bruno ma aveva eletto a proprio luogo dell’anima Napoli, scegliendola anche per viverci e per svolgere qui il suo lunghissimo, straordinario magistero all’università Federico II. E Napoli, soprattutto, ha ispirato il suo pensiero che ha posto al centro il tema della comunità. Quell’idea, sviluppata soprattutto nel libro La comunità come fondamento, assumeva la città a mo’ di modello: anche per questo è di qui che ora è opportuno far partire un forte gesto simbolico di restituzione. Al filosofo che qui ha formato decine di generazioni, in quella cattedra dove l’aggettivo aggiunto “Filosofia morale” sembrava creato per lui, va intitolato uno spazio per rendere appieno il senso della permanenza del suo esempio di uomo libero, della forza della sua lezione di vita e di pensiero così fortemente inscritta nella quotidianità dei napoletani.
Masullo amava passeggiare per le strade della città, cittadino tra i cittadini, preso dalle loro incombenze quotidiane e sempre disposto al saluto ed allo scambio di commenti. Come un filosofo peripatetico a suo agio nell’agorà, da quelle camminate traeva osservazioni, spunti di riflessione, tra il Vomero e “giù Napoli”, in un movimento riecheggiante l’abituale discesa di Socrate al Pireo nel Simposio platonico, per recarsi a discorrere di Eros. E proprio di amore, Masullo parlò da par suo in un non lontano giorno di giugno, nello slargo antistante la libreria Iocisto, ai piedi delle scalette poste nella parte alta di via Cimarosa. Così proprio da qui, dalla libreria popolare del suo quartiere, il Vomero, è partita una sorta di “proposta d’amore”: intitolare ad Aldo Masullo le scale e lo slargo antistante, dove lui si recava spesso a piedi dalla sua abitazione di viale Michelangelo, per discutere di libri, incontrare i soci della libreria, i cittadini e, tra questi, soprattutto i giovani con cui amava dialogare. E certo esistono, a Napoli e fuori, molti altri spazi emblematici dell’insostituibile lezione di un uomo instancabile, che del dialogo con gli studenti e i napoletani in genere aveva fatto pratica di vita. Ma a dare ancor più senso alla proposta c’è anche una circostanza: il filosofo aveva mostrato di apprezzare il significato e gli sforzi compiuti da Iocisto fin dalla sua apertura, realizzata senza alcun fine di lucro da un folto gruppo di napoletani – tra cui molti suoi ex allievi – nei giorni del 2014 in cui in città tutte le librerie chiudevano a causa della crisi. Il costante stillicidio di chiusure delle storiche librerie di quel 2014 ed il declino della lettura costituivano per lui tra i sintomi più sconfortanti di un’eclisse di civiltà contro il quale Masullo ci ha sempre messi in guardia. Ecco perché i firmatari di questo appello chiedono che si allarghi più possibile l’elenco degli aderenti, perché le istituzioni competenti accolgano e rendano possibile quest’atto simbolico: intitolare ad Aldo Masullo la scalinata che conduce da via Cimarosa verso via Morghen e lo slargo antistante in basso accanto alla funicolare, da ritagliare enucleando uno spazio contiguo ed in linea con le scale.
Speriamo in una convergenza ampia e generosa a questa proposta, in una città che più di altre ha bisogno di simboli e soprattutto in questo momento deve rinascere al futuro mantenendo intatta la lezione dei suoi maestri di vita.

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redazione

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