I dolori all’addome, il sospetto del contagio e poi la morte: “Giovanni era un uomo sano”

Giovanni Somma, 52 anni imprenditore turistico e titolare de ‘La Cinciallegra‘ a Monte Faito, è deceduto lo scorso primo maggio presso l’ospedale San Leonardo di Castellammare. La sua è una vicenda molto particolare che è stata raccontata da Il Mattino.

La su drammatica storia è ora al centro di un’indagine condotta dal magistrato Emilio Prisco della Procura della Repubblica di Torre Annunziata. I familiari di Giovanni Somma hanno denunciato quello che potrebbe essere un presunto episodio di mala sanità.

Ma facciamo un salto indietro nel tempo. Due giorni prima del decesso Giovanni Somma era stato ricoverato per dei forti dolori addominali. Una febbre sospetta avrebbe spinto i sanitari del nosocomio stabiese a pensare ad un possibile contagio da coronavirus.

Poi le condizioni del 52enne sono peggiorate finché i medici non hanno deciso di sottoporre Giovanni Somma ad un intervento chirurgico. Poi il decesso, sembrerebbe per setticemia. Intanto, l’esame del tampone è risultato negativo.

Dunque, l’unica certezza è che Giovanni Somma non era positivo al covid19. Nel frattempo i familiari non hanno potuto vedere, sentire e assistere il 52enne. Per loro soltanto la tragica notizia del decesso.

“Era un uomo sano, non aveva alcuna patologia Trascorreva le sue giornate tra il Monte Faito, dove aveva l’attività ristorativa, e la sua casa, a Moiano. L’ultima volta che l’abbiamo visto è stato il 29 aprile, quando ha chiamato il 118 per un forte mal di pancia. Da allora non abbiamo più potuto avere contatti con lui perché all’ospedale è stato trattato come paziente Covid, con tutti i relativi protocolli di sicurezza. Soltanto qualche breve telefonata alla moglie durante la quale raccontava di stare lì, senza che gli facessero alcun tipo di controllo, solo in attesa dell’esito del tampone. Con i dolori addominali che non andavano via. Poi la chiamata dai carabinieri per avvisarci del decesso“, ha detto la sorella Nunzia Somma.