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Napoli pre-Fase2, città deserta. Le forze dell’ordine: “Cittadini responsabili”

Il giro è iniziato e finito ai Quartieri Spagnoli. Dai vicoli che fanno da collante tra il corso Vittorio Emanuele con Chiaia e il centro storico, siamo stati in giro per la città. Qualche ora passando anche per il lungomare.

Un servizio che ha mostrato una città deserta, sospesa tra il fascino e l’angoscia. Napoli è meravigliosa. Una metropoli da due mesi ‘liberata’ dal caos, dal traffico, dall’inquinamento capace di esprimere l’ennesima contraddizione.

Camminare oggi per le strade di Napoli ti restituisce la città nella sua purezza. Ma questa bellezza non è in grado di nascondere l’ansia che i cittadini stanno provando in queste giornate di isolamento. Siamo arrivati oltre – si spera – al giro di boa.

Presto entreremo nella fatidica fase 2 e tutti ci stiamo chiedendo: “Come sarà il futuro?“. Nel frattempo Napoli è deserta, privata – e chissà fino a quando – della sua socialità. In giro tra San Ferdinando, la zona dei Barettivia Partenopevia Santa Lucia, piazza del Plebiscitovia Toledo, ci sono solo esponenti delle forze dell’ordine pronte a svolgere il proprio dovere.

Un agente della Polizia, un altro della Municipale, un giovane militare dell’Esercito. È con loro che abbiamo parlato ed è a loro che abbiamo chiesto alcune cose: che percezione avete voi di questa situazione? Voi che siete in prima linea che realtà state vivendo?

La riposta è stata del tutto unanime: “È strano dover lavorare in un contesto del genere. Un caso raro quello di dover agire nel pieno di un’emergenza sanitaria globale. Tranne che per alcuni e rari episodi, i cittadini hanno risposto bene e con responsabilità. Maggiori difficoltà le abbiamo riscontrate in alcune zone popolari ad alta densità abitativa“.

Dunque, in napoletani sono a casa. Quasi tutti. Alcuni, pochi, fanno fatica a rispettare le regole. Per altri non è affatto facile. Chi vive nei tipici bassi partenopei ad esempio. O chi in abitazioni piccole con nuclei familiari numerosi. In generale nei quartieri popolari è l’urbanistica a caratterizzare i concetti di assembramento e distanza di sicurezza.

In un qualsiasi vicolo della città cinque persone all’esterno di una salumeria assumono le dimensioni di una folla. Quest’ultima, nella forma di fila o singola attesa, l’abbiamo riscontrata solo all’esterno dei supermercati incontrati durante il tragitto.

Abbiamo iniziato il nostro tour scendendo da Sant’Anna di Palazzo. L’abbiamo concluso salendo via San Mattia. Quasi alla fine della strada c’è un filo, teso e steso tra due edifici, uno di fronte all’altro. Sopra, al centro, è appesa una maglietta bianca con i colori della bandiera italiana e una scritta: “Andrà tutto bene“.

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redazione

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