Sono diversi gli eventi tra passato e presente che potrebbero far emergere il movente dell’agguato che ha causato la morte di Giuseppe Avventurato. Il 48enne è stato ucciso ieri ad Acerra. I killer hanno agito mentre la vittima si trovava sotto casa.
Due colpi d’arma da fuoco al torace ed uno alla testa. Una vera e propria esecuzione. Secondo quanto riportato da Il Mattino è stata definitivamente infranta la pax camorristica nella località a nord in provincia di Napoli.
Sul piatto il controllo delle attività illecite, soprattutto quello del traffico e spaccio di stupefacenti. Sono due i precedenti relativi ad Avventurato e balzati all’onore delle cronache. Si tratta di altri due agguati avvenuti anni fa.
Era il 1988 quando furono uccisi Domenico Avventurato e suo fratello, rispettivamente papà e zio di Giuseppe. Ma ad Acerra c’è stato un altro delitto di camorra, dalle dinamiche simili a quello avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri in viale della Resistenza.
Si tratta del raid armato ai danni di Vincenzo Mariniello, fratello del boss Gennaro. Mariniello è stato ucciso lo scorso 16 febbraio, anche lui con tre colpi d’arma da fuoco, due al torace ed uno alla testa. Inoltre, la vittima era quasi coetanea di Avventurato.
Tutte ipotesi e supposizioni al vaglio degli inquirenti che stanno battendo tutte le piste investigative. L’obiettivo è ricostruire la dinamica dei fatti, arrivare al movente e cercare di individuare i responsabili dell’agguato.
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