Casa e contratto SKY, così favorivano la latitanza di Antonio Orlando: arrestate sei persone del clan di Mugnano

Sgominata la rete che favorì la latitanza del boss Antonio Orlando. Casa e contratto SKY, questi i confort che gli affiliati garantivano al loro capo. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della DDA della Procura napoletana, nei confronti di sei indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso e favoreggiamento personale, aggravati dalle finalità mafiose, oltre che, per uno di loro, inosservanza delle prescrizione imposte dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.

Gli arresti sono avvenuti tra Marano di Napoli, Voghera, Tolmezzo e L’Aquila. Tra i destinatari figura anche Antonio Orlando, capo dell’omonimo clan, già detenuto dallo scorso novembre, dopo 15 anni di latitanza. Mazzolino, come è noto il boss, era a capo dell’organizzazione criminale operante su Marano di Napoli e comuni limitrofi. Attraverso l’indagine condotta dal Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna e coordinata dal pm di Napoli, la dottoressa Maria Di Mauro e dal procuratore aggiunto della DDA, il dottor Giuseppe Borrelli, è stata individuata la rete di persone che favorirono la latitanza di Orlando e portata alla luce l’assetto organizzativo dell’omonimo clan.

Gli indagati fornivano assistenza ad Andrea Orlando, durante la sua fuga, nascondendolo in un immobile di Mugnano di Napoli, si occupavano di tutte le incombenze per evitare che il boss si esponesse e gli fornivano anche veicoli “puliti” per i suoi spostamenti. Uno degli indagati, inoltre, aveva daoto alcuni documenti falsi ad Orlando, tra cui carta d’identità e patente, sui quali aveva messo la sua foto per consentirgli di girare senza essere identificato. Erano stati anche fatti alcuni contratti per la fornitura di gas, energia elettrica e Sky.

Arrestati anche Luigi Esposito, noto con il nome di “Gigino e Celeste“, accusato di associazione di tipo mafioso, dopo essere stato scarcerato nel 2017 era al vertice del clan e Sabatino Russo, vicino all’organizzazione criminale di Giugliano, entrambi già in stato d’arresto. Sarebbe stato lui a organizzare e gestire la latitanza di Orlando, curando ogni dettaglio e provvedendo anche alle cure mediche del boss. Inoltre, faceva da tramite tra il latitante e i vertici del clan.

redazione

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