Le forme delle cose non seguono una logica oggettiva. Spesso sono rappresentazioni che ognuno di noi crea nella propria mente. L’abilità, nel dar concretezza alla realtà, è poi nelle mani e negli strumenti degli uomini.
Ed è questo che è riuscito a fare Joan Mirò, uno degli artisti spagnoli più importanti e significativi del secolo scorso. Provate a fare un gioco. Andate al Palazzo delle Arti di Napoli (PAN). Qui è allestita una mostra dedicata a questo pittore, scultore e ceramista visionario.
Osservatene attentamente i capolavori e poi cercate di dare un titolo all’opera. Il primo nome che vi sarà venuto in mente e che vi è stato ispirato da quei disegni. Io ci ho provato e non ho indovinato neanche una volta.
Dunque, il significato del quadro in sé – senza essere per forza degli esperti d’arte – è soggettivo. Ma è oggettiva la bellezza del dipinto. Da restare a bocca aperta e con gli occhi sgranati.
L’allestimento al Pan è molto semplice ma efficace e divide in modo cronologico e per tematiche, la vita di Mirò. Vale la pena andarci, per fare un’a piacevole esperienza in un mondo nel quale regnano astrattismo, cubismo e surrealismo.
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