Ne ha dette tante, su tutte dobbiamo ricordare quella relativa a, “Napoli capitale dei trasporti e dei servizi“, quella sull’innovazione che il Comune avrebbe apportato creando una sua criptovaluta, quella sulla flotta pronta a salvare e accogliere i migranti, quella che un giorno diceva di voler diventare il nuovo leader della sinistra, quello dopo che diceva di voler essere il nuovo Presidente del Consiglio, quell’altro che diceva di voler essere eletto come europarlamentare e quell’altro ancora che ha detto di voler competere per la presidenza della regione Campania.
Probabilmente non sarebbe finita qui ma quella di oggi le ha sconfitte tutte balzando al primo posto delle battute dette dal sindaco Luigi De Magistris: “Lascerò un comune con i conti a posto“. Personalmente appena ho letto queste sue dichiarazioni ho iniziato a ridere a crepapelle. Però poi un velo di tristezza si è impadronito del mio stato d’animo.
Ma come può un primo cittadino la cui amministrazione è stata caratterizzata da conti pubblici disastrosi rilasciare certe affermazioni. Il Comune di Napoli ha un debito enorme. Una cifra pari a 1 miliardo 625 milioni di euro.
De Magistris ha guidato un’amministrazione costantemente sull’orlo del dissesto. Ha cambiato assessori al bilancio. Ha ricoperto il ruolo di sindaco con l’onnipresente fiato sul collo della Corte dei conti.
‘Giggino è al timone di un Comune incapace di riscuotere crediti e tributi. Di un Comune incapace di farsi pagare il giusto per le occupazioni di suolo pubblico. Di un Comune incapace di censire e gestire il proprio patrimonio immobiliare. Di un comune incapace di garantire gli essenziali servizi pubblici ai suoi cittadini. Di un comune incapace di trarre il massimo da iniziative come quella di Monumentando, ovvero il fallimento della partership, in salsa napulegna, tra pubblico e privato per il restauro di molti monumenti della città ancora imbragati e coperti da manifesti e impalcature.
Di un comune incapace di gestire fondi europei, regionali e statali per la messa a posto delle strade o per la chiusura dei numerosi cantieri che hanno invaso da decenni la città. Eppure De Magistris – che punta ad una bella e confortevole poltrona nel prossimo Consiglio regionale che sarà eletto nel 2020 – ha detto che il futuro sindaco di Napoli potrà contare su di un bilancio solido, anzi “saldo“, è proprio questa la parola che ha usato l’uomo dalla bandana arancione.
In fondo De Magistris ha ottenuto un altro primato. Dopo i politici che sono diventati comici, i comici che sono diventati politici e i magistrati che sono diventati politici, non si era mai visto un ex Pm buttarsi in politica ed avere un umorismo e una propensione per il cabaret così spiccati. Dema, invece, ha incarnato perfettamente questa figura.
Insomma se le prossime elezioni regionali andranno male, per De Magistris potrebbe tranquillamente aprirsi la strada della commedia. O meglio della tragedia, più o meno come quella che lascerà non solo al futuro sindaco ma a tutti i cittadini napoletani.
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