Ci sono stati diversi segnali fino ad ora che hanno mostrato una direzione diversa rispetto a quelle che il Napoli ha intrapreso nelle passate stagioni. A me piace chiamare questi sentori come sintomi di quello che può essere definito l'”effetto Ancelotti“.
La presentazione delle nuove magliette, il lancio della campagna abbonamenti, il nuovo social media manager e il prossimo tour negli USA. Tante novità per un club che ha deficitato negli ultimi anni in marketing e comunicazioni, spesso ricoprendosi di ridicolo a causa di alcuni tweet sparati nell’universo del web.
Pian piano sembra che il Napoli stia correggendo un pò il tiro. Del resto fare attenzione ad aspetti come questi, per una società che sta cercando di essere protagonista anche in Europa (all’interno di un mercato globale come quello del calcio), è diventata una necessità.
Per questo è possibile che Ancelotti abbia portato nel Napoli la sua grande esperienza internazionale per allargare i confini e le prospettive della società azzurra. Quest’ultima deve essere in grado di innovarsi e crescere strutturalmente al suo interno.
Dunque, la “rivoluzione” di Ancelotti potrebbe portare tanti benefici. Una mentalità vincente, un gioco europeo, una dimensione internazionale per il club e un maggiore appeal per la società, dal punto di vista del mercato e degli sponsor.
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