Scampia

Stupro in Circumvesuviana, arriva la decisione per i tre presunti responsabili: la Cassazione respinge il ricorso

La Terza Sezione penale della Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla Procura di Napoli sull’annullamento delle ordinanze del Riesame a carico dei tre indagati per il presunto stupro della Circum, avvenuto lo scorso 5 marzo. L’istanza dei pm partenopei era fondata su argomentazioni “di merito”, ossia di sostanza, e non su aspetti procedurali, ossia di forma, come prevede la specifica competenza dei giudici in fase cautelare. A prevalere, alla fine, è stata quindi la linea difensiva dei legali dei giovani.

Alessandro Sbrescia, Raffaele Borrelli e Antonio Cozzolino attenderanno dunque eventuali sviluppi sul processo a loro carico da liberi cittadini. Una battaglia vinta dal pool di avvocati composto da Rosario Piombino, Emanuele Izzo, Giuseppina Rendina, Massimo Natale e Antonio De Santis, i quali hanno ovviamente espresso, come riporta il Mattino, “piena soddisfazione per la decisione di oggi e cautela in vista delle prossimi appuntamenti”. L’inammissibilità del ricorso, secondo quanto appresso, non dovrebbe compromettere la possibilità di rinvio a giudizio per i ragazzi arrestati quattro mesi fa con l’accusa di stupro di gruppo all’interno della stazione Circum di San Giorgio a Cremano.

La Procura di Napoli aveva depositato un ricorso in Cassazione contro la decisione presa dal Tribunale del riesame di scarcerare tutti e tre i presunti aggressori della 24enne, vittima di violenza presso la fermata della circumvesuviana di San Giorgio a Cremano. Per i giudici non ci sarebbero state prove sufficienti affinché i tre giovani sarebbero dovuti restare in cella. Non solo ma il Riesame ha anche avanzato l’ipotesi secondo la quale la ragazza avrebbe mentito, anche a causa delle patologie di cui è affetta.

Per la pm Cristina Curatoli, titolare delle indagini insieme all’aggiunto Raffaello Falcone, sarebbe proprio la malattia della 24enne ad averne influenzato la reazione al momento della violenza. Inoltre per i magistrati, i giudici non hanno considerato le discrepanze relative alle dichiarazioni dei tre indagati. Quella principale ha riguardato un morso che la vittima avrebbe dato ad uno degli aggressori per difendersi. Anche per quanto concerne l’ingresso nell’ascensore della circum, gli inquirenti hanno avanzato dei dubbi. Nei filmati registrati dalle videocamere di sorveglianza si vedrebbe il braccio di uno dei ragazzi poggiato sulla spalla della 24enne per indurla ad entrare in ascensore.

redazione

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