Le proteste dei residenti di Piazza San Domenico Maggiore, nel cuore del centro storico di Napoli, sono ormai all’ordine del giorno. La piazza da molto tempo è diventata fulcro della movida notturna di napoletani e studenti universitari (Erasmus compresi), che si intrattengono nei bar e si esibiscono in musica dal vivo, cantando fino a tarda notte, senza rispettare l’orario di riposo dei residenti.
L’ultima protesta è stata fatta domenica scorsa a causa dei fumogeni rossi, che alle ore 22 sono stati accesi in tutta la piazza per commemorare Lorenzo, un ragazzo studente di lettere moderne che quattro anni fa morì suicida. Inizialmente si pensava che la commemorazione fosse stata fatta in onore di Emmanuele, lo studente del conservatorio di San Pietro a Majiella che giusto tre anni fa morì cadendo dalla cima dell’obelisco della piazza, dopo essersi arrampicato, davanti a tanti occhi esterrefatti.
Anche questa volta le polemiche non sono mancate: i residenti si sono fatti sentire, rivolgendosi al comitato civico, per cercare di impedire che durante la notte schiamazzi e atti commemorativi di questo tipo non disturbino la quiete notturna.
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